martedì 10 gennaio 2017

SESSA AURUNCA / SAN CASTRESE / CELLOLE - Anziano tenta di abusare della giovane governante, arrestato. Nei guai anche il complice. ECCO I PARTICOLARI


SESSA AURUNCA / SAN CASTRESE / CELLOLE  – Tenta di abusare sessualmente della donna delle pulizie e viene arrestato. Gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Sessa Aurunca, diretti dal vice questore aggiunto Mario Russo, nella serata di ieri hanno ammanettato un 82enne di San Cipriano ma residente da diverso tempo nella frazione di San Castrese, in quanto ritenuto responsabile, in concorso con un 50enne di Cellole, di abusi sessuali nei confronti di una donna di Cellole. Le indagini hanno preso inizio alcun mesi fa quando la 40enne S.D.M. denunciava di essere stata oggetto di abusi sessuali da parte di S.D., 82enne imprenditore, originario dell’agro aversano ma residente da anni nella frazione di Sessa Aurunca, dove continua a gestire l’azienda agricola di famiglia. 
La donna aveva riferito agli agenti di essere stata agganciata da E.F., 50enne di Cellole, che, con la scusa di aiutarla a trovare lavoro come donna delle pulizie, l’aveva accompagnata personalmente dall’anziano imprenditore. In quella circostanza, però, l’uomo, invece di proporle un lavoro, aveva abusato sessualmente della donna, palpeggiandola e costringendola, contro la sua volontà, ad avere contatti sessuali, peraltro svestendosi parzialmente. Inutili erano state le richieste di aiuto della vittima rivolte a E.F. che attendeva fuori dalla porta e che quindi l’aveva anche riaccompagnata a casa. Immediata era stata la reazione della donna che si era presentata per la denuncia e poi accompagnata, dagli stessi agenti, al pronto soccorso rosa dell’ospedale di Sessa Aurunca. Le indagini del commissariato, coordinate dal pm della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, avevano condotto al riscontro delle dichiarazioni della vittima portando ad una puntuale ricostruzione della vicenda e delle responsabilità degli autori, tale da indurre la Procura a chiedere non solo il rinvio a giudizio degli indagati, ma finanche l’applicazione, nei confronti dell’imprenditore, della misura cautelare che gli impedisse la reiterazione di analoghi reati. Rigettata l’analoga richiesta per il complice che affronterà il processo a piede libero.