venerdì 16 giugno 2017

SESSA AURUNCA - Pozzo di Maiano, Calenzo fa chiarezza: cittadini senz'acqua per immobilismo amministrativo. Del Mastro nel mirino


SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) - Pozzi e dintorni, non si placa la polemica nelle ultime ore relativamente alla 'questione idrica' che ha interessato le frazioni di Sessa Aurunca in queste settimane. L'ex assessore ai Lavori pubblici nonché vicesindaco della giunta di Luigi Tommasino, Italo Calenzo, è intervenuto nuovamente per chiarire alcuni aspetti della problematica del pozzo di Maiano, non facendo mancare una stangata anche nei confronti del consigliere comunale, Luigi Del Mastro, presente solo fisicamente nei banchi dell'opposizione. "Per amore della verità- esordisce Calenzo-. Il pozzo di Maiano è quasi finito e l'impianto di trattamento era stato anche acquistato dalla ditta che però non lo ha mai montato in attesa della energizzazione. Si attendeva, infatti, l'inizio lavori dell'Enel che inizialmente non effettuava perchè l'Ente risultava moroso; inoltre ci sono state diverse vicissitudini legate agli espropri. Tutto risolto. Ad oggi credo manchi un palo. Si un palo!
Nel frattempo la ditta ha avuto problemi ed ha cambiato sede quindi è stato difficoltoso contattarla. Ciononostante si è riusciti a rintracciarla ed a prendere accordi per la ripresa dei lavori, sistemare alcune cose ed installare l'ultimo palo che mancava- precisa Calenzo-. Poi, inspiegabilmente (non per me...), negli ultimi mesi, è stato revocato l'affidamento alla ditta con determina n. 99 del 28/03/2017, ed intanto è passato un anno ed ora i nostri concittadini cosa hanno? Di certo non hanno l'acqua ma in compenso leggono risposte che parlano del nulla, in perfetto stile amministrazione Sasso e dei suoi fantomatici assessori. Intanto ci complimentiamo anche con l'attento e solerte consigliere comunale voltagabbana Luigi Del Mastro di Maiano, per il suo interessamento e la sua incisività. Attendiamo risposte, se ne sono capaci, più serie anche sul pozzo di Cascano, Casamare, Toraglie e Piedimonte. Di peggio proprio non poteva capitarci", conclude Italo Calenzo.