MARZANO APPIO (Nicolina Moretta) - Ci sono tante persone nella
chiesa di San Sebastiano, fino a riempire il sagrato all’esterno, per l’ultimo
saluto a Massimo Salzillo; l’uomo quarantacinquenne
morto per un assurdo incidente con la sua macchina nei castagneti, quei
castagneti che egli conosceva meglio della sua casa, che coltivava
sapientemente e ne amava la natura;
natura che ancora una volta si è rivelata matrigna per un giovane uomo.
Concelebrano la Santa Messa don Antonino
De Trucco e don Massimiliano
Piciocchi. Don Antonino prima di iniziare la Celebrazione Eucaristica si
rivolge ai familiari e a tutti i fedeli:”Preghiamo affinché Massimiliano possa
godere la pace del Cielo”. Ma è nell’omelia che tocca i cuori di tutti i
presenti e allo stesso tempo li rapisce nella dimensione di fede e, quindi, di
speranza in un mondo migliore. Don Antonino inizia a dire:” Ciascuno di noi in
questi giorni si sarà domandato: ma che senso ha questo morire nella maturità
della vita? Come ci siamo chiesti anche per Fabio e Gustavo. Che senso ha la
vita? Che senso ha perdere una persona cara? Come ci chiediamo: che senso ha la
vita, che senso ha la morte. Siamo stati battezzati in Cristo e questo dà un
senso al non senso della vita. Siamo legati a Lui nel vincolo del sangue
Divino. Come Lui è risorto, anche Massimo è in attesa della Resurrezione e vive
in Dio. Ecco, la fede dà senso a questi distacchi tragici e la fede sostiene
chi rimane. Massimo, che era un abile potatore, saliva sugli alberi più alti,
quasi fino a toccare il cielo. Ora Massimo non ha più bisogno di salire sugli
alberi più alti, è Gesù di Nazareth che lo tiene con Sé in Cielo, assieme a
Fabio e Gustavo”. E’ commosso don Antonino e si avvia a conclude:” Questi
giovani figli di Massimo che si sono affacciati alla vita, hanno aperto la
finestra e invece di trovare i fiori della primavera, hanno trovato il gelo
dell’inverno. Ma l’inverno passerà e ritornerà la primavera”. E conclude:” Cari
ragazzi sappiate che dopo il dolore e la sofferenza viene la pace. Il dolore
nelle mani del Signore viene trasformato da Lui in bellezza”.