ROCCAMONFINA/SAN GIOVANNI IN PERSICETO (Nicolina Moretta) - Dall’inizio dell’anno è partito il nobile progetto di sedici ragazzi roccani di
narrare le vicende e le vicissitudini vissute dai cittadini di Roccamonfina nel
periodo della Seconda guerra mondiale attraverso le testimonianze raccolte dai
cittadini più anziani, per ricavarne un lavoro dal titolo: ‘Una Storia da raccontare’. I giovani che compongono il gruppo
sono: Ester Di Pippo, Emanuele Petteruti,Valerio Buco, Chiara Di Petrillo, Daniela
Riccardi, Veronica Di Caprio, Anna Folco, Marco Ciciulla, Federica Di Pippo,
Francesco Buonamano, Emilia Prata, Mara Gallo, Martina Costanzo, Daniela
Sciola, Marta Cardillo, Karen Petteruti. Chiediamo alla giovane Ester Di
Pippo
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Come
procede il progetto del libro: ‘Una Storia da raccontare’?
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Il progetto procede bene, abbiamo fatto tante
interviste e anche le persone dei comuni limitrofi si sono mostrate interessate
all’iniziativa.
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Quale
avvincente scoperta avete fatto?
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Tramite le interviste siamo riusciti a far
emergere un episodio altrimenti sconosciuto alla maggior parte di noi. Vi è
stata una deportazione a Roccamonfina del 23 settembre 1943 e durante il
viaggio che portava i deportati roccani verso la prigionia in Germania, il
treno fece una sosta di una giornata in un ameno paese della provincia di
Bologna: San Giovanni in Persiceto; in questo paese, le persone del luogo,
mosse da compassione e vedendo questi ragazzi senza cibo né acqua, diedero loro
tutto ciò che poterono.
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Ester,
chi ha riportato alla luce questo importante episodio storico creduto
dimenticato?
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L’accadimento storico è stato accennato per
primo da Vittorio De Nicola, è stato
confermato da Roberto Nicoletta , Andrea
Maccarone e Michele Coletta. I primi hanno accennato il fatto, ma lo
scomparso Ugo Metitieri aveva
lasciato al figlio Gianni Metitieri
una testimonianza scritta dettagliata e il figlio ci ha dato una copia della
testimonianza storica intitolata:”Una
storia dell’altro secolo”.
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Ora quali
sono le vostre intenzioni a riguardo?
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Questo fatto storico ci ha commosso
particolarmente, tanto da voler sensibilizzare l’Amministrazione comunale di
Roccamonfina e l’Amministrazione del Comune di San Giovanni in Persiceto e
attraverso l’ANPI (Associazione
Nazionale Partigiani Italiani) per creare un legame simbolico tra i due paesi
mediante un gemellaggio. Entrambi i Comuni si sono mostrati entusiasti
dell’iniziativa e hanno avviato le pratiche burocratiche necessarie che avranno
come apice un consiglio comunale in contemporanea in entrambi i paesi, per
suggellare il legame di fratellanza.