mercoledì 13 settembre 2017

ROCCAMONFINA - Mille deportati del 1943, seconda giornata commemorativa per rivivere la storia


ROCCAMONFINA (Nicolina Moretta) -  Sedici ragazzi dell’Associazione ‘Una Storia da raccontare’ continuano a far soffiare su Roccamonfina il vento della storia, questa volta unitamente all’amministrazione comunale e alla Pro Loco con una cerimonia ufficiale che vuole commemorare i circa mille concittadini rastrellati dalle truppe tedesche il 23 settembre 1943, uomini che furono deportati nei campi di lavoro in Germania. Tuttavia la cerimonia del 23 settembre prossimo, grazie ai ragazzi del progetto: ‘Una Storia da raccontare’, vuole porre l’accento in particolare su di un episodio di fratellanza che si è verificato in Italia e per la precisione a San Giovanni in Persiceto, dove il treno dei deportati roccani fece una sosta prima di continuare la sua triste corsa verso la prigionia. Qui, a San Giovanni in Persiceto, le donne e i bambini emiliani per raggiungere i prigionieri nel treno, sfondarono le linee tedesche che bloccavano il passaggio al treno; gli emiliani che non avevano armi, sfidarono i tedeschi armati rischiando la propria vita e diedero ai prigionieri acqua, cibo, carte da gioco e vestiti. Ed è questo il motivo per il quale alla cerimonia commemorativa di sabato per la prima volta sarà presente una delegazione proveniente da San Giovanni in Persiceto, composta da appartenenti al direttivo dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI) e un rappresentante dell’Amministrazione del Comune di San Giovanni in Persiceto che incontreranno il sindaco Carlo Montefusco, l’amministrazione comunale di Roccamonfina e tutta la cittadinanza. La celebrazione commemorativa prevede i seguenti orari: ore 8.50 ricevimento autorità e associazioni; ore 9.00 messa in suffragio dei deportati nella chiesa Collegiata Santa Maria Maggiore, celebrata da don Giadio De Biasio; ore 10.00 Cerimonia di commemorazione presso il Monumento ai caduti in piazza Nicola Amore, farà seguito un rinfresco presso la sede comunale. Ma le iniziative dei sedici ragazzi dell’Associazione ‘Una Storia da raccontare’ vanno oltre l’ufficialità commemorativa e arrivano nelle scuole, alle terze classi della scuola secondaria di primo grado, per presentare un video di una intervista ad uno dei deportati roccani, Michele Coletta, che racconta della triste e drammatica esperienza della deportazione. A proposito di quest’ultima iniziativa Ester Di Pippo, una dei sedici giovani, dichiara: “Lo facciamo per sensibilizzare a riguardo delle sofferenze che hanno provato queste persone e per suscitare negli adolescenti l’amore verso la vicenda storica di Roccamonfina e le proprie radici”.