giovedì 21 settembre 2017

TORA E PICCILLI - Ieri l'ultimo saluto all'artista Antonio Simone, parole commoventi nell'omelia di don Pietro



TORA E PICCILLI / VAIRANO PATENORA (Nicolina Moretta) - Davanti all’altare della chiesa San Giovanni di Piccilli è riposta la bara dell’artista Antonio Simone, da tutti conosciuto come Totonno; sfilano davanti alla sua bara i nativi di Piccilli, molte persone dei paesi limitrofi e tanti tanti abitanti di Vairano Scalo, dove egli abitava. La commozione e negli occhi dei parenti e di quanti porgono le condoglianze per questo artista riconosciuto soprattutto dal popolo, ma anche don Pietro Lepre, parroco di Piccilli, nell’omelia gli porge il tributo e il saluto di riconoscenza che si dà ad un piccolo grande uomo. Don Pietro inizia a dire: “ Quando busseremo alla porta del Signore, porteremo dei frutti, l’unico frutto che possiamo cogliere in questa vita è il Signore. Totonno il Maestro d’arte ha avuto bravura e sensibilità all’arte e rendendosi sensibile all’arte ha colto Dio nelle sue tracce, nelle sue orme. Quando si è esibito qui da noi ha dato prova di una conoscenza favolosa e completa del poeta e drammaturgo Raffaele Viviani, qualità che fanno di Totonno un altro figlio illustre di Piccilli, egli ha impegnato bene il suo tempo. Un Maestro di vita che ha cercato Dio nella sua arte, ha dato lustro nella sua vita alla famiglia e al paese di Piccilli; un Maestro d’arte e anche di vita e questo credo che a Gesù piaccia tanto e penso che ora lo starà ascoltando”. Ha fatto seguito il saluto struggente e commovente della figlia Enza, che inizia a parlare: “Forse non diventerai un santo, ma sei stato un artista che ha saputo cogliere l’Assoluto nel particolare”. Segue il caro amico del sodalizio artistico, Roberto Iannalfo, che ricorda quanto Totonno fosse stimato dagli uomini di cultura partenopea, di come Totonno conosceva circa sessanta opere teatrali di Viviani a memoria e gli dedica e declama la poesia di Viviani: “L’amicizia” e conclude dicendo quello che sembra una promessa: “ Saluto il Maestro dell’Arte Totonno, sperando che l’espressione dell’arte napoletana possa sempre e comunque continuare nel suo nome”. Ma don Pietro sorprende tutti riprendendo la parola e rivolto alla figlia Enza, le dice:” Hai detto che tuo padre forse non diventerà un santo, ma, sai, il Paradiso può riservare delle sorprese”.