martedì 21 febbraio 2017

SESSA AURUNCA - Mozione di sfiducia, stasera c'è il Consiglio: Loffredo sarà l'ago della bilancia


SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Mancano poche ore al consiglio comunale di stasera. Un civico consesso decisivo, forse. Oggi si dovrà discutere e votare la mozione di sfiducia che cinque consiglieri comunali hanno sottoscritto nei confronti del sindaco Silvio Sasso. 
Ma quale sarà il destino di questa amministrazione ancora non si sa. Diverse sono le ipotesi. Se si presenteranno tutti, come previsto, solo un voto sarà decisivo per la caduta del sindaco Sasso. Secondo le previsioni i voti a favore della sfiducia sono quelli di Domenico Bevellino, Maria Teresa Sasso, Basilio Vernile, Massimo Schiavone, Ida Zuccheroso, Emilio Pecunioso, Luigi Tommasino e Alberto Verrengia. Questi sono i voti certi pro mozione. Sicuramente voteranno sfavorevolmente alla mozione Silvio Sasso, Riccardo Zannini, Luciano Di Meo, Martina Di Meo, Lorenzo Fusco e Ciro Marcigliano. Molto probabilmente Luca Sciarretta voterà contro la mozione, vista anche la vicinanza di Lorenzo Di Iorio a Silvio Sasso negli ultimi mesi (una delle cause che ha portato alla rottura del sindaco con parte della maggioranza ndr). 
Anche Luigi Del Mastro in questi mesi si è mostrato poco ‘oppositore’ dunque potrebbe votare anche lui contro la sfiducia o astenersi. Se dovesse votare contro la mozione di sfiducia a questo punto si verificherebbe una sorta di parità e solamente il consigliere Carlo Loffredo potrebbe far tendere l’ago della bilancia da una parte piuttosto che dall’altra. A meno che Loffredo, come si vocifera, non si presenta in consiglio comunale. Insomma, la mozione di sfiducia deve passare con nove voti altrimenti viene estinta. Dunque, stasera tutto è possibile. 
Un dato è certo: il sindaco Sasso pare abbia già annunciato, nel corso dell’incontro di ieri sera con l’assemblea cittadina del Partito democratico, che farà un discorso ai presenti su tutto quello che è accaduto in questi mesi, chiarendo molti punti scottanti del risicato equilibrio amministrativo che ha portato alla rottura definitiva.