CELLOLE
(Matilde Crolla) – Il Comune aderisce all’Asmel ma l’opposizione disapprova. Si
è svolto ieri pomeriggio il consiglio comunale di Cellole nel corso del quale
si è discusso dell’adesione dell’Ente municipale alla centrale di committenza.
A relazionare è stato l’assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Iovino, che ha
spiegato le ragioni che hanno portato il Comune a decidere di aderire all’Asmel.
“Le lungaggini burocratiche che stanno bloccando tanti lavori pubblici
importanti, come i marciapiedi su un tratto di via Risorgimento, e visti i
tempi della Stazione Unica Appaltante, ci ha spinti a decidere di aderire all’Asmel.
Ovviamente ogni appalto pubblico sarà prima inviato alla Sua, ma allo scadere
dei sessanta/novanta giorni nel corso dei quali non sarà concretizzato nulla,
passeremo il tutto all’Asmel. Insomma, si tratta solamente di una opportunità
finalizzata a non perdere finanziamenti importanti, come la rete idrica
comunale, progetto perso e recuperato, o l’arena dei pini che stiamo per
riconquistare”, ha spiegato Iovino. L’adesione all’Asmel non vede d’accordo l’opposizione
del ‘Comitato Civico Cellolese’. Il capogruppo, Guido Di Leone, rileva che “la
delibera numero 32 del 30 aprile 2015 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione,
avente ad oggetto l’istruttoria su Asmel Consortile società consortile arl come
centrale di committenza degli enti locali aderenti, nel quale viene deliberato
che il Consorzio Asmez e la società consortile Asmel non rispondono ai modelli
organizzativi indicati dall’articolo 33 comma 3-bis del d.lgs.163/06, quali
possibili sistemi di aggregazione degli appalti degli enti locali, sulla base
delle considerazioni contenute nella parte motivazionale dell’atto deliberativo.
Da quanto scritto dal presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, la
società consortile Asmel non può essere inclusa tra i soggetti aggregatori, né
può considerarsi legittimata ad espletare attività di intermediazione negli
acquisti pubblici, peraltro senza alcun limite territoriale definito”. Di Leone
aggiunge inoltre che “visti i chiarimenti dati dall’Autorità Nazionale
Anticorruzione in data 31 marzo 2016 sulla portata della sentenza del Tar Lazio
che ha respinto il ricorso contro la delibera Anac, il gruppo ‘Comitato
Civico Cellolese’ non può non unirsi a quanto riportato dall’Autorità Nazionale
Anticorruzione e rilevare serie perplessità su questa scelta dell’amministrazione”.
Iovino dal suo canto ha risposto a Di Leone che “tutto vero fino al 2015. Ora l’Asmel
ha compiuto tutti gli adempimenti necessari ed è diventata una società pubblica
a tutti gli effetti ed è una società aggregatore”. Di Leone ha controreplicato
che “si poteva attendere la relazione dopo il ricorso presentato da Cantone e
poi decidere”. E’ intervenuto poi in merito il sindaco Angelo Barretta che ha
rilevato che “il riferimento dell’opposizione è relativo al vecchio codice
degli appalti. Nei giorni scorsi ho incontrato il Prefetto al quale ho
manifestato la lentezza dei lavori pubblici. Il prefetto mi ha detto che
abbiamo piena libertà di decidere come snellire tutta la prassi, aderendo ad un’altra
centrale unica di committenza dopo i sessanta giorni dall’invio di tutta la
documentazione alla Sua. Abbiamo fatto un’indagine- ha continuato il sindaco- e
abbiamo notato che l’Asmel può soddisfare le nostre esigenze. Cantone nel
novembre del 2016 avrebbe dovuto relazionare rispetto al ricorso presentato
dalla società. Abbiamo appreso, tra l’altro, che presto nascerà un’altra
centrale di committenza campana, la Soresa. Non appena sarà attiva aderiremo ad
essa”. Gli interventi sono stati conclusi da Armando Calenzo che ha replicato a
Barretta: “E’ vero che la delibera alla quale come gruppo ci appelliamo è
vecchia, ma siamo nelle more dell’interrogazione presentata dall’Asmel. L’Anac
ha sollevato un doppio problema: ossia che il soggetto non è completamente
pubblico e che così come strutturata la società non poteva subire azione di
controllo. Si poteva aspettare e temporeggiare in attesa di conoscere l’esito
della risposta di Cantone”. Nel corso del consiglio comunale non è stato fatto
alcun riferimento alla richiesta di integrazione di un punto all’ordine del
giorno, relativamente all’Informagiovani, con grande amarezza del consigliere
Rossella Cappabianca. “Avremmo dovuto discutere delle dimissioni di una parte
dell’organo consiliare. Il presidente Marianna Freda mi aveva garantito che
sarà discusso nel prossimo consiglio comunale, ma avrei preferito che
quantomeno informasse l’intera assise che l’argomento sarà trattato la prossima
volta”. Cappabianca si vedrà costretta a scrivere al Prefetto appellandosi al
comma 5 dell’articolo 39 del Tuel.