venerdì 9 giugno 2017

CELLOLE - Appalti pubblici, il Comune aderisce all'Asmel ma i civici disapprovano


CELLOLE (Matilde Crolla) – Il Comune aderisce all’Asmel ma l’opposizione disapprova. Si è svolto ieri pomeriggio il consiglio comunale di Cellole nel corso del quale si è discusso dell’adesione dell’Ente municipale alla centrale di committenza. A relazionare è stato l’assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Iovino, che ha spiegato le ragioni che hanno portato il Comune a decidere di aderire all’Asmel. “Le lungaggini burocratiche che stanno bloccando tanti lavori pubblici importanti, come i marciapiedi su un tratto di via Risorgimento, e visti i tempi della Stazione Unica Appaltante, ci ha spinti a decidere di aderire all’Asmel. Ovviamente ogni appalto pubblico sarà prima inviato alla Sua, ma allo scadere dei sessanta/novanta giorni nel corso dei quali non sarà concretizzato nulla, passeremo il tutto all’Asmel. Insomma, si tratta solamente di una opportunità finalizzata a non perdere finanziamenti importanti, come la rete idrica comunale, progetto perso e recuperato, o l’arena dei pini che stiamo per riconquistare”, ha spiegato Iovino. L’adesione all’Asmel non vede d’accordo l’opposizione del ‘Comitato Civico Cellolese’. Il capogruppo, Guido Di Leone, rileva che “la delibera numero 32 del 30 aprile 2015 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, avente ad oggetto l’istruttoria su Asmel Consortile società consortile arl come centrale di committenza degli enti locali aderenti, nel quale viene deliberato che il Consorzio Asmez e la società consortile Asmel non rispondono ai modelli organizzativi indicati dall’articolo 33 comma 3-bis del d.lgs.163/06, quali possibili sistemi di aggregazione degli appalti degli enti locali, sulla base delle considerazioni contenute nella parte motivazionale dell’atto deliberativo. Da quanto scritto dal presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, la società consortile Asmel non può essere inclusa tra i soggetti aggregatori, né può considerarsi legittimata ad espletare attività di intermediazione negli acquisti pubblici, peraltro senza alcun limite territoriale definito”. Di Leone aggiunge inoltre che “visti i chiarimenti dati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione in data 31 marzo 2016 sulla portata della sentenza del Tar Lazio che ha respinto il ricorso contro la delibera Anac, il gruppo ‘Comitato Civico Cellolese’ non può non unirsi a quanto riportato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione e rilevare serie perplessità su questa scelta dell’amministrazione”. Iovino dal suo canto ha risposto a Di Leone che “tutto vero fino al 2015. Ora l’Asmel ha compiuto tutti gli adempimenti necessari ed è diventata una società pubblica a tutti gli effetti ed è una società aggregatore”. Di Leone ha controreplicato che “si poteva attendere la relazione dopo il ricorso presentato da Cantone e poi decidere”. E’ intervenuto poi in merito il sindaco Angelo Barretta che ha rilevato che “il riferimento dell’opposizione è relativo al vecchio codice degli appalti. Nei giorni scorsi ho incontrato il Prefetto al quale ho manifestato la lentezza dei lavori pubblici. Il prefetto mi ha detto che abbiamo piena libertà di decidere come snellire tutta la prassi, aderendo ad un’altra centrale unica di committenza dopo i sessanta giorni dall’invio di tutta la documentazione alla Sua. Abbiamo fatto un’indagine- ha continuato il sindaco- e abbiamo notato che l’Asmel può soddisfare le nostre esigenze. Cantone nel novembre del 2016 avrebbe dovuto relazionare rispetto al ricorso presentato dalla società. Abbiamo appreso, tra l’altro, che presto nascerà un’altra centrale di committenza campana, la Soresa. Non appena sarà attiva aderiremo ad essa”. Gli interventi sono stati conclusi da Armando Calenzo che ha replicato a Barretta: “E’ vero che la delibera alla quale come gruppo ci appelliamo è vecchia, ma siamo nelle more dell’interrogazione presentata dall’Asmel. L’Anac ha sollevato un doppio problema: ossia che il soggetto non è completamente pubblico e che così come strutturata la società non poteva subire azione di controllo. Si poteva aspettare e temporeggiare in attesa di conoscere l’esito della risposta di Cantone”. Nel corso del consiglio comunale non è stato fatto alcun riferimento alla richiesta di integrazione di un punto all’ordine del giorno, relativamente all’Informagiovani, con grande amarezza del consigliere Rossella Cappabianca. “Avremmo dovuto discutere delle dimissioni di una parte dell’organo consiliare. Il presidente Marianna Freda mi aveva garantito che sarà discusso nel prossimo consiglio comunale, ma avrei preferito che quantomeno informasse l’intera assise che l’argomento sarà trattato la prossima volta”. Cappabianca si vedrà costretta a scrivere al Prefetto appellandosi al comma 5 dell’articolo 39 del Tuel.