SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Il
sindaco Silvio Sasso nomina due consulenti esterni per avere un parere sulla
situazione economica del Comune. Si tratta di Carrella ed Elia che avranno il
compito di redigere il parere relativamente alla questione delle casse comunali
in forte difficoltà. A tal proposito il capogruppo di ‘Generazione Aurunca’,
Alberto Verrengia, ha presentato una richiesta di relazione ai revisori dei conti del Comune in
cui evidenzia che in base alle normative vigenti le nomine esterne in questione non avrebbero ragione di essere. “Solo in due casi si possono nominare
consulenti esterni per redigere una relazione accurata sulla questione delle
casse comunali- spiega Verrengia-. Quando ci sono valide e gravi motivazioni o quando non vi sono
figure interne al Comune che possano occuparsi di questo. Per quanto attiene la
prima motivazione, al momento non siamo in gradi di sapere con certezza se
siano state riscontrate delle gravi motivazioni. Se il sindaco Sasso intende
dichiarare dissesto molto probabilmente preferisce lasciare agli altri la
patata bollente di comunicarlo. Per quanto riguarda, invece, la seconda
motivazione non credo che il Comune sia sprovvisto di figure interne che
possano assumersi la responsabilità di questa ‘gravosa’ relazione. Vi sono i
revisori dei conti, vi sono i dipendenti e un dirigente. Vi è inoltre un
assessore al ramo che è anche un valido commercialista. C’è qualcosa in tutto
questo che non mi convince”, incalza Verrengia. Sull’ipotesi di dissesto il
capogruppo consiliare di ‘Generazione Aurunca’ interviene anche sulla pagina
ufficiale del movimento. “Se così
fosse si consumerebbe un dramma economico-sociale per il nostro territorio di
impatto storico, l’alternativa è trovare le modalità per risanare le finanze
comunali. Non ci interessa capire di chi sono le responsabilità in questo
momento, anche se è chiaro che, se dovesse accadere il peggio, le colpe sono
equamente condivise. In questi ultimi mesi si palesa un calo della capacità di
recupero tributario, equilibrato solamente dalla scelta di effettuare grandi
spese. In poche parole, non si incassa e non si spende. Restano, però, una massa di debiti che minano la stabilità
economica del municipio, basti pensare le centinaia di migliaia di euro dovute
ad imprese di fornitura servizi. Così come esiste il timore che molti creditori
possano agire esecutivamente per richiedere i propri crediti, spaventati dalla
possibile insolvenza dell’Ente. A questo si
unisce la totale assenza, da anni, di una programmazione politica per
trovare forme di sviluppo e rilancio economico del Territorio, un comune che si
sta rinchiudendo in se stesso in una depressione sociale molto evidente.
Le forme di risanamento potrebbe passare per un
taglio drastico delle spese, mentre sarebbe irresponsabile puntare ad aumentare
le aliquote delle imposte comunali già molto esose”.