mercoledì 27 settembre 2017

*ESCLUSIVA* CELLOLE / PIEDIMONTE MATESE - Scivola tragicamente in un acquapark e rischia la vita: ecco la storia del poliziotto penitenziario miracolato


CELLOLE (Matilde Crolla) – Paolo Sangiorgio potrebbe essere ribattezzato con il nome di ‘uomo coraggio’. La sua storia ha dell’incredibile ed inevitabilmente si resta incantati e allo stesso tempo costernati quando si ascolta quello che per un anno intero ha vissuto sulla sua pelle. Paolo può essere definito un miracolato. Il binomio fede-scienza mai come in questa occasione possono essere complementari e non distanti e distinti come spesso accade. Paolo Sangiorgio è un agente di polizia penitenziaria di 44 anni, papà di tre figli adorabili, Antonio, Umberto e Chiara. Ha una moglie devota, Teresa Sarno. Il 5 settembre dello scorso anno quella che doveva essere per lui una giornata di spensieratezza si trasforma in un incubo. Una brutta discesa da uno scivolo di un parco divertimenti acquatico del Matese lo getta in un tunnel dal quale è riuscito ad uscire solo grazie alla forza delle preghiere dei suoi cari, e alla medicina. La buona sanità, quella di cui non sempre si parla sui giornali, riesce a salvarlo. Uno staff impeccabile di medici dell’ospedale di Piedimonte Matese riesce a riportarlo in vita nonostante fosse stato dato per spacciato. I danni per Paolo appaiono in un primo momento irreversibili. Il cloro inalato ha quasi distrutto i suoi polmoni. Per settimane intere la vita di Paolo è retta da un filo sottilissimo. Ogni momento poteva essere quello decisivo, il più drammatico. E poi la svolta, la rinascita e la riabilitazione che gli ha concesso dopo un anno di ritornare ad una vita quasi normale. Anche se Paolo non ha mai perso la sua simpatia, la sua allegria e voglia di divertirsi. In questa intervista esclusiva Paolo Sangiorgio e la sua famiglia raccontano questa drammatica e commovente esperienza. Ma è sicuramente questa anche l'occasione per lanciare un messaggio di speranza e di fede. L’intervista rilasciata a MacroNews rappresenta per Paolo anche un’occasione ufficiale per ringraziare tutti coloro che lo hanno sostenuto, anche solo con i messaggi su Facebook. “Nessuno mi ha abbandonato, anche le persone che conoscevo solo di vista hanno pregato per me. Ringrazio tutta la comunità cellolese, quegli angeli che vivono e operano nell’ospedale di Piedimonte Matese che mi hanno seguito, gli amici di Piedimonte che hanno ospitato Teresa nel momento più difficile. Ma anche gli amici che hanno accolto mia moglie come una di famiglia nel mio periodo di ricovero a Roma. Ringrazio il Signore che mi ha ridonato la vita”. L’INTERVISTA ESCLUSIVA DI UN 'CAPITANO CORAGGIOSO'.

riprese e montaggio a cura di Carlo Di Stasio