giovedì 28 settembre 2017

TEANO - 'Preghiera Giovani', il vescovo Aiello insegna sul 'fare finta' per imparare a vivere



TEANO (Nicolina Moretta) - ’Preghiera Giovani’, uno degli incontri periodici in cui Monsignor Arturo Aiello incontra la moltitudine di giovani che instancabilmente lo seguono, forse uno degli ultimi incontri, prima che avvenga il cambio alla guida della Diocesi di Teano – Calvi con Monsignor Giacomo Cirulli. Ma ora Monsignor Aiello parla ai suoi ragazzi che gremiscono la Cattedrale di Teano e insegna, come sempre, con le parole della fede. Prende spunto dal Vangelo secondo Marco. Nella barca i discepoli temono la tempesta, mentre Gesù dorme, quando vedono imbarcare acqua, si chiedono perché Gesù non si sveglia e lo svegliano. Gesù calma la bufera, ma rimprovera i discepoli che non hanno avuto fede. Poi chiede ai presenti: “Per un attimo pensate all’ultima’ tempesta’ che avete vissuto”. Mentre una chitarra suona una dolce melodia, il vescovo Aiello riprende a parlare e conduce il discorso su come ci sentiamo quando dobbiamo affrontare un cambiamento come i due giovani seminaristi, Raffaele Scala e Marcello Santagata che questa sera pronunceranno il giuramento di celibato con atto curiale. Il Vescovo Aiello prosegue col dire che non sempre siamo pronti ai cambiamenti, ma che se dovessimo aspettare di essere pronti non si potrebbero più celebrare i matrimoni, i battesimi e che non esiste una perfetta forma  per essere pronti ai cambiamenti. A meno che non si abbia fede. E ancora

chiede:” E allora che si fa? Si fa finta di essere pronti”. Aggiunge: Forse la vita, quella vera, non è imparare a far finta? La finta ci mette in contatto con la verità, come il gioco, che è una cosa serissima che ci prepara alla vita. Gli eroi non esistono, quelli che fanno finta di essere eroi, diventano eroi; quelli che fanno finta di essere santi, diventano santi. Così come bisogna far finta che le cose belle siano vere, perché le cose belle divengano vere”. Dopo di chè i seminaristi Raffaele e Marcello pronunciano il giuramento di celibato e subito la folla di fedeli raggiunge vicino all’altare il vescovo Aiello per salutarlo una volta in più, prima dell’ultima.