martedì 28 marzo 2017
SESSA AURUNCA - Infermieri rischiano il posto di lavoro, la denuncia del Comitato di Lotta
SESSA AURUNCA - Quattordici infermieri tra Sessa Aurunca e Maddaloni rischiano di perdere il posto di lavoro. L'allarme è stato lanciato dal Comitato di Lotta 'Lavoro Somministrato' che ha sottoscritto un comunicato stampa molto duro in cui vengono fuori le possibili motivazioni di questo rischio. "Dal 31 marzo 27 famiglie di operatori sanitari dall’Asl Caserta saranno sul lastrico. Questa la conseguenza della scelta fatta dalla direzione strategica aziendale di non applicare il dettato della Regione Campania che, in materia di precariato, ha dato la direttiva di prorogare qualsiasi tipologia contrattuale fino a dicembre 2018 e considerare tutti i lavoratori alla stessa stregua, compresi i “lavoratori somministrati”, di cui fanno parte i 27 infermieri interinali presenti nell’azienda sanitaria casertana, 13 dei quali in attività al ‘Moscati’ di Aversa (5 in medicina, 8 al pronto soccorso) e 14 tra Maddaloni e Sessa Aurunca- si legge nel comunicato stampa-. Una scelta contestata dal Comitato di Lotta “Lavoro Somministrato” perché, oltre a gettare per strada lavoratori che da 33 mesi consentono il funzionamento di reparti ospedalieri, lede il diritto anche di chi sarà chiamato a sostituirli. Infatti, stando a quanto sostengono i componenti del comitato, l’accordo sottoscritto dalla direzione strategica dell’Asl Caserta con l’Asl Napoli 1 farà sì che vengano dirottati all’Asl Caserta una quarantina di infermieri che hanno chiesto di essere trasferiti nell’azienda sanitaria napoletana.
Il comunicato continua: “Questo personale verrà trasferito, se mai accettasse, in ospedali non graditi, tant’è che dà loro non sono stati richiesti. Di conseguenza la decisione della direzione non solo ci mette per strada dopo due anni e mezzo di lavoro in ospedali di frontiera come quello di Aversa, ma rischia di portare in azienda personale che andrà via appena ne avrà la possibilità”, commentano i rappresentanti del comitato che hanno sottoscritto un duro comunicato indirizzato alla stampa.
“La delibera 341 proposta dal direttore Gru, dottoressa Cosentino, e firmata dalla triade De Biasio, Correa e Blasotti, è un atto che rasenta l’illegittimità. La legge 3/2003, articolo 9, citata in delibera, si riferisce a procedure concorsuali che non hanno niente a che vedere con graduatorie per trasferimento di mobilità regionale ed extra regionale, la delibera a cui fa riferimento e da cui si chiede di attingere personale infermieristico, in punta di diritto è una discriminante per tutti gli altri infermieri. I direttori dell’Asl Caserta hanno forzato così tanto la mano sull’interpretazione legislativa da far pensare che qualcuno ha degli interessi nella graduatoria della Asl Na1 Centro, visto che i ” nomi e i cognomi” sono già noti con atto pubblico”.
“Perché – continua la nota – non si fanno i concorsi, come richiesto più volte dalle organizzazioni sindacali? La Regione Campania in materia di precariato ha dato delle specifiche direttive a tutti i direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere , tra cui anche al dottor De Biasio di prorogare qualsiasi tipologia contrattuale fino a dicembre 2018, e di considerare tutti i lavoratori alla stessa stregua, compresi i lavoratori somministrati, puntualmente Co.Co.Co pro., Co.Co.Co, personale a tempo determinato: circa 300 precari hanno avuto il rinnovo dallo “Zio” Mario, tranne che per i lavoratori somministrati in essere in contrapposizione a cosa sta succedendo nella stessa Provincia e nell’intera Regione, vedi ad un chilometro di distanza da viale Unità d’ Italia 28, azienda ospedaliera di Caserta ha indetto una gara per varie qualifiche professionali (Infermieri, Oss, Tecnici, Amministrativi ecc) circa 200 lavoratori di un’agenzia interinale, per un triennio o vedi anche Cardarelli di Napoli o Salerno e così via, i soli figli di un Dio minore, a cui viene negata questa possibilità, con una delibera a dir poco illogica se non scandalosa, sono quelli dell’Asl Caserta, ed i sindacati cosa fanno guardano o forse sapevano già. I lavoratori dislocati nei punti cruciali delle varie unità operative dei vari presidi ospedalieri (Pronto Soccorso e Medicina Generale) di questa Asl si stanno facendo domande del tipo ma i politici della nostra provincia cosa fanno? Intendono intervenire sulla problematica? Il forte grido di protesta delle famiglie che da un giorno all’altro, scadenza 31 marzo, si vedranno buttate per strada sicuramente hanno raggiunto le loro abitazioni. Le stesse famiglie che hanno creduto e sostenuto con orgoglio e grinta la candidatura di Vincenzo De Luca a governatore di questa Regione, il progetto di un uomo, paladino della legalità dei diritti e del rilancio della nostra splendida terra, cosa fa? Tace?”.