SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Il giornalista sotto scorta, Sandro Ruotolo, questa mattina è stato ospite degli studenti del Liceo Classico ‘Agostino Nifo’ di Sessa Aurunca. La presenza del giornalista è stata fortemente voluta dal dirigente scolastico Abbate e dal professore di Storia e Filosofia, Filippo Ianniello, coordinatore del Progetto sulla Legalità. Presenti nella biblioteca della scuola di Sessa Aurunca anche il sindaco, Silvio Sasso, il capogruppo del Pd, Ciro Marcigliano, Simmaco Perillo della cooperativa ‘Al di là dei Sogni’ e l’imprenditore Antonio Picascia.
Sandro Ruotolo ormai da quasi due anni sotto
scorta, dopo aver subìto le minacce del boss dei Casalesi Michele Zagaria, ha
raccontato agli studenti presenti come è nata la sua passione per il
giornalismo, quando a soli ventiquattro anni ha iniziato a muovere i suoi primi
passi in Rai. Il giornalista ha spiegato il cambiamento negli anni del modo di
fare informazione e televisione allo stesso tempo, di come la liberà di
pensiero e di informazione si sia allargata con la nascita di nuove testate
giornalistiche e della concorrenza tra le stesse. “Giornalismo è libertà, ma
nello stesso tempo quello che accade nel giornalismo accade anche nei luoghi di
potere”, ha dichiarato Ruotolo nel testimoniare la sua esperienza di cronista
libero ed impegnato soprattutto negli anni di fuoco dell’Italia, quello delle
stragi, della crisi economica, degli scioperi dei movimenti sindacali.
“Questo
è un lavoro, come quello del politico, che va fatto per passione. Se si fa
politica per il posto di lavoro non sei un buon politico. Se pensi al
giornalismo come posto di lavoro non fai tanta strada, puoi diventare un
impiegato dell’informazione, dove ti dicono cosa scrivere. Ma per questo lavoro
ci vuole passione”. Ha parlato del cambiamento dell’informazione, con l’avvento
di internet. Si è parlato di come combattere la camorra,
una ‘montagna di merda’, della solitudine e del sentirsi sotto attacco della
politica quando si combatte da soli contro la camorra. “Se ogni giornalista
facesse quello che faccio io, il rischio sarebbe spalmato e non ci sentiremmo
soli al mondo e sotto attacco”, ha spiegato Ruotolo. Insomma, il messaggio
lanciato agli studenti è stato proprio quello di denunciare, di non aver paura
di farlo, perché è l’unione a fare la forza. Ed il giornalismo è sicuramente un
mezzo per combatterla.
“‘O vogli squartà
viv’”, questa la frase pronunciata dal boss dei Casalesi Michele Zagaria
direttamente dal carcere di Roma, per la quale circa due anni fa il prefetto di Roma Gabrielli ha deciso di mettere sotto
scorta Sandro Ruotolo che in quel periodo stava seguendo un’inchiesta
giornalistica sui possibili rapporti tra la camorra ed alcuni esponenti dei
Servizi Segreti italiani emersi nel corso di un’intervista al pentito Carmine
Schiavone. Nel corso dell'incontro al 'Nifo' è stato proiettato anche un servizio di Fanpage.it, il giornale on line per il quale collabora Ruotolo, sulla Terra dei Fuochi e sulla gestione subdola della camorra dell'affare rifiuti in Campania. Sicuramente un messaggio fondamentale sulla legalità e libertà è stato lanciato agli studenti da Ruotolo quando ha dichiarato: "E' vero che sono sotto scorta e che se mi muovo devo pianificare tutto, non posso più improvvisare i miei movimenti. Viaggio con un'auto blindata con due carabinieri sempre al mio fianco. Ma io mi sento comunque un uomo libero, a differenza di quello che mi voleva morto e che è in carcere". IN ALTO CLICCARE PER GUARDARE IL VIDEO