sabato 15 luglio 2017

SESSA AURUNCA - Campo di calcetto a ridosso del teatro romano, Ianniello: ennesimo sfregio per il nostro centro storico


SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Il coordinatore del circolo 'Angelo Vassallo', Fillippo Ianniello, interviene sulla costruzione di un campetto di calcio a cinque nell’area ubicata in via Aldo Moro in prossimità della chiesa convento di San Francesco e a poche decine di metri dall’area archeologica. “Desidero innanzitutto ringraziare l’amico e stimato concittadino Pietro Falco che per primo ha segnalato l’inizio dei lavori in un’area che, è bene ricordarlo, si trova all’interno dello stesso lotto di terreno in cui, nel 1927, Amedeo Maiuri rinvenne il criptoportico e il teatro romano. Non appena abbiamo avuto notizia di questo ennesimo scempio al nostro territorio già così martoriato ed in particolare ad un centro storico, che a parole tutti vorrebbero rivitalizzare e rilanciare ma che alla prova dei fatti pochi difendono, ci siamo attivati come ‘Circolo Vassallo’ per approfondire la conoscenza di quanto stava accadendo. Da questo lavoro di approfondimento, a cui lo stesso amico Pietro Falco ha dato un importante contributo, sono emerse alcune gravi irregolarità che a nostro giudizio debbono essere attentamente valutate da quegli stessi organi amministrativi che, almeno sulla carta, hanno rilasciato le necessarie autorizzazioni per la realizzazione dell’opera. In primo luogo: l’articolo 21 della legge 1089/1939 (altrimenti nota come legge Bottai) nelle aree di interesse archeologico e/o paesaggistico preserva “la luce, la prospettiva, l’ambiente ed il decoro” del bene tutelato. Costruire un campo di calcetto a meno di centro metri dal teatro romano è come immaginare un campo di tennis in prossimità del Colosseo o dei Fori Imperiali! Possibile che in un iter amministrativo durato diversi anni nessuno se ne sia mai reso conto o non abbia mai avanzato nessun tipo di perplessità? In seconda istanza- continua Ianniello- risulta che il parere vincolante della Sovrintendenza archeologica risalga al 19 luglio del 2000 e viene nella relazione tecnica che accompagna il progetto ritenuto sufficiente (anche da chi ha concesso tale autorizzazione a procedere all’intervento, ovvero l’architetto Raffaele Aliperti) dimenticando, cosa assai grave per un tecnico a cui l’attuale amministrazione ha affidato tre settori di grande rilievo, che di recente la conversione in legge del cosiddetto decreto ‘Valore Cultura’ limita a cinque anni (prorogabili a sei solo nel caso i lavori siano iniziati) la effettiva validità del nulla osta rilasciato dalla Sovrintendenza. Per essere più chiari alla luce della normativa vigente l’autorizzazione del luglio 2000 è scaduta da ben undici anni! Ma il terzo e più grave elemento è quello che riguarda l’area su cui insiste questo nuovo manufatto di cui sinceramente nessuno avvertiva particolare necessità. Tale area, essendo catalogata come area prossima al centro storico, a tutti gli effetti rientra in quanto previsto dal decreto del Presidente della Giunta Regionale del 12 aprile 1972 numero 10 bis con cui si approvava il vigente piano di fabbricazione, che prevede all’articolo 1 C che “le aree adiacenti del centro storico sono soggette alle stesse norme di tutela della cosiddetta zona A” ovvero del centro storico propriamente detto. E’ forse opportuno ricordare a tal proposito che, nonostante i proclami dell’allora sindaco Tommasino e dell’assessore Calenzo (che curiosamente sulla faccenda di cui si parla non ancora ha postato nulla su Facebook; ci sarà qualche ragione recondita per tale assordante silenzio?), e ancor più gli impegni elettorali dell’attuale sindaco Sasso, puntualmente disattesi come tanti altri, la mancata attuazione del Prg rende a tutti gli effetti ancora operante le clausole del piano di fabbricazione del lontano 1972. C’è di più- continua Ianniello-: ove mai il Prg fosse entrato in vigore l’area di cui si sta parlando sarebbe rientrata a pieno titolo in quelle a cosiddetta tutela integrale. Per concludere, alcune domande sono necessarie: in base a quale norma è stato concesso parere favorevole da parte delle autorità amministrative? Inoltre, perché il sindaco, personalmente sollecitato quantomeno ad approfondire la pratica in questione e a sospendere momentaneamente i lavori, in attesa di un definitivo chiarimento, non ha ancora ritenuto opportuno predisporre una verifica da parte del corpo di polizia municipale per verificare almeno la congruità tra il progetto presentato e l’effettiva realizzazione di lavori che appaiono già in una fase avanzata. Infine, ci chiediamo: perché tutti tacciono? Quali interessi trasversali, quali antiche amicizie, quali presenze vecchie e nuove, dentro e accanto all’attuale amministrazione hanno lavorato per rendere fattibile un progetto che offende il buonsenso, la tutela dei nostri principali beni paesaggistici ed architettonici e favorisce esclusivamente gli interessi di un privato? Ci risulta- conclude Ianniello- che in queste ore anche il circolo locale di Legambiente sia attivamente impegnato nel cercare di sbrogliare l’intricata matassa. Ma al di là delle preoccupazioni di singoli cittadini e di singole forze politiche ciò che noi chiediamo con forza è un intervento immediato da parte del sindaco, del caposettore Aliperti e di tutti coloro che hanno la facoltà e l’obbligo di vigilare e garantire il rispetto delle leggi. Noi saremo vigili, come al solito non molliamo, e saremo pronti ad intervenire con ogni mezzo a nostra disposizione affinché sulla vicenda sia fatta la massima chiarezza”. LE FOTO ESCLUSIVE RITRAGGONO I LAVORI APPENA INIZIATI QUALCHE GIORNO FA, OGGI IL QUADRO E' ANCORA PIU' EMBLEMATICO.