venerdì 25 agosto 2017

CELLOLE - Materiale radioattivo in un deposito di ferro, scongiurata la pericolosità indiretta. Ma Di Leone chiede lumi


CELLOLE (Matilde Crolla) - Materiale radioattivo in un centro di raccolta di materiale ferroso a Cellole. Nonostante i tentativi di smentire la notizia da parte di alcuni giornali on line di parte, il rinvenimento di materiale radioattivo in un deposito sito sulla Domiziana viene confermato dalle autorità investigative. Una fonderia di Brescia, presso la quale viene fuso ferro e acciaio proveniente anche da Campania e Lazio, ha rilevato la presenza di materiale radioattivo proveniente proprio dal nostro territorio. Fortunatamente, gli aggiornamenti delle ultime ore confermano che si tratterebbe di radio e non di cesio, come sottolineato anche da MacroNews nell'articolo pubblicato in esclusiva nei giorni scorsi e grazie anche all'inchiesta condotta da Generazione Aurunca. Il radio è comunque una sostanza radioattiva ma fortunatamente non pericolosa come il cesio. Può provocare danni solamente se in stretto contatto con l'individuo. Dunque, i cittadini possono stare tranquilli rispetto alla paventata pericolosità dello stesso materiale. Sicuramente nei prossimi giorni sarà possibile saperne di più. Intanto, il capogruppo del ‘Comitato Civico Cellolese’, Guido Di Leone, ha chiesto l'inserimento di un argomento aggiuntivo all'ordine del giorno del consiglio comunale di stasera, ossia la discussione delle problematiche ambientali, per essere messi a conoscenza della reale situazione e per tranquillizzare i cittadini sulla presenza di materiale radioattivo presente in un deposito sulla statale Domiziana. Tra l’altro, secondo notizie dell’ultima ora, le indagini stanno continuando e sembrerebbe che effettivamente non ci sia alcun legame tra il materiale radioattivo presente nel deposito ed il materiale regolarmente smaltito, secondo i parametri e i protocolli previsti dalla legge, dalla centrale nucleare. Si vocifera, inoltre, che possa essersi trattato di uno smaltimento avvenuto inconsapevolmente da qualche cittadino che si è liberato di un vecchio parafulmine, all’interno del quale si troverebbe tale sostanza. Dalle indagini della Procura emergerebbe che non ci sarebbe alcun pericolo né per la popolazione e né per l’ambiente circostante. Quanto prima si dovrà provvedere alla rimozione dello stesso dal centro di raccolta di materiale ferroso.