CELLOLE
(Matilde Crolla) – Olocausto: il dramma della deportazione degli ebrei vive
ancora oggi nel cuore di chi ha subìto sulla propria pelle le pene di quegli anni.
Grazie all’associazione Ariella è stato possibile ieri in biblioteca comunale
ascoltare le commoventi ed a volte raccapriccianti testimonianze di cittadini
cellolesi che hanno vissuto, chi come bambino chi come soldato, la Seconda
Guerra Mondiale. L’associazione ‘Ariella’, presieduta da Biagio Palladino, con
il supporto del vicepresidente Elena Sorgente e del segretario Annalisa
Aldieri, ha organizzato un interessante evento dedicato proprio alla Shoah in
occasione della ‘Giornata della Memoria’. In una sala conferenze della biblioteca
comunale gremita di gente il sodalizio cellolese ha ospitato le testimonianze
di tre cittadini cellolesi che ancora hanno vivo nella mente il ricordo di
quegli anni orribili.
Lucia D’Adamo, che durante l’invasione tedesca era una
bambina di appena cinque anni, ha raccontato come durante uno dei tanti
bombardamenti ha perso la sorella insieme a dieci concittadini. “C’era un
ricovero a Cellole, scavato nel terreno, dove andavamo a nasconderci in caso di
pericolo, per ripararci dai bombardamenti- ha spiegato Lucia-. Io avevo paura e
cercavo sempre di stare più su rispetto agli altri, perché mi mancava l’aria”.
Un giorno a causa di un attacco aereo il ricovero è franato e solo lei è
riuscita a salvarsi perché si trovava più in superfice rispetto agli altri.
Anche
il professore Verrengia, una delle memorie storiche di Cellole, ha raccontato
la sua esperienza di soldato e deportato. Ha raccontato anche la sua esperienza
di fuga da un treno che lo stava trasportando insieme ad altri deportati in
Germania all’altezza di Perugia. Il convoglio aveva subìto un rallentamento e
lui ne aveva approfittato per scendere e ritornare a Cellole. Ma Verrengia ha
testimoniato anche la sua esperienza di eroe che gli ha consentito di essere
insignito della medaglia ‘Croce di Guerra al Valor Militare’, un importante
riconoscimento dovuto al fatto che è riuscito a salvare i registri dei codici
segreti sia italiani che stranieri.
Anche un altro cittadino cellolese, Mattia
Fusciello, ha raccontato la sua esperienza di gioventù, la povertà e le notizie
che arrivavano attraverso la radio. I ‘sopravvissuti’ della Grande Guerra hanno
ricevuto a termine della serata una pergamena ricordo dell’associazione Ariella
consegnata dal vicesindaco, Francesco Lauretano, presente all’evento.
Lauretano
ha anche ringraziato il sodalizio nato da poco allo scopo di recuperare le
tradizioni dei nostri nonni non solo sotto il punto di vista culturale ma anche
culinario. “L’associazione ‘Ariella’ è nata anche per valorizzare e riportare
in auge i vecchi mestieri come la lavorazione dei vimini, l’uncinetto e tanto
altro, grazie alla collaborazione e disponibilità di tante persone che hanno
dimostrato il loro entusiasmo nel rivestire il compito di insegnanti per le
nuove generazioni- ha spiegato il presidente Palladino-. L’associazione in
questo caso non è altro che il filo conduttore, si pone da tramite”.