SESSA
AURUNCA (Matilde Crolla) – Il coordinatore del circolo 'Angelo Vassallo', Fillippo Ianniello, interviene sulla costruzione di un campetto di calcio a cinque nell’area
ubicata in via Aldo Moro in prossimità della chiesa convento di San Francesco e
a poche decine di metri dall’area archeologica. “Desidero innanzitutto
ringraziare l’amico e stimato concittadino Pietro Falco che per primo ha
segnalato l’inizio dei lavori in un’area che, è bene ricordarlo, si trova
all’interno dello stesso lotto di terreno in cui, nel 1927, Amedeo Maiuri
rinvenne il criptoportico e il teatro romano. Non appena abbiamo avuto notizia
di questo ennesimo scempio al nostro territorio già così martoriato ed in
particolare ad un centro storico, che a parole tutti vorrebbero rivitalizzare e
rilanciare ma che alla prova dei fatti pochi difendono, ci siamo attivati come
‘Circolo Vassallo’ per approfondire la conoscenza di quanto stava accadendo. Da
questo lavoro di approfondimento, a cui lo stesso amico Pietro Falco ha dato un
importante contributo, sono emerse alcune gravi irregolarità che a nostro
giudizio debbono essere attentamente valutate da quegli stessi organi
amministrativi che, almeno sulla carta, hanno rilasciato le necessarie
autorizzazioni per la realizzazione dell’opera. In primo luogo: l’articolo 21
della legge 1089/1939 (altrimenti nota come legge Bottai) nelle aree di
interesse archeologico e/o paesaggistico preserva “la luce, la prospettiva,
l’ambiente ed il decoro” del bene tutelato. Costruire un campo di calcetto a
meno di centro metri dal teatro romano è come immaginare un campo di tennis in
prossimità del Colosseo o dei Fori Imperiali! Possibile che in un iter
amministrativo durato diversi anni nessuno se ne sia mai reso conto o non abbia
mai avanzato nessun tipo di perplessità? In seconda istanza- continua
Ianniello- risulta che il parere vincolante della Sovrintendenza archeologica
risalga al 19 luglio del 2000 e viene nella relazione tecnica che accompagna il
progetto ritenuto sufficiente (anche da chi ha concesso tale autorizzazione a
procedere all’intervento, ovvero l’architetto Raffaele Aliperti) dimenticando,
cosa assai grave per un tecnico a cui l’attuale amministrazione ha affidato tre
settori di grande rilievo, che di recente la conversione in legge del
cosiddetto decreto ‘Valore Cultura’ limita a cinque anni (prorogabili a sei
solo nel caso i lavori siano iniziati) la effettiva validità del nulla osta
rilasciato dalla Sovrintendenza. Per essere più chiari alla luce della
normativa vigente l’autorizzazione del luglio 2000 è scaduta da ben undici anni!
Ma il terzo e più grave elemento è quello che riguarda l’area su cui insiste
questo nuovo manufatto di cui sinceramente nessuno avvertiva particolare
necessità. Tale area, essendo catalogata come area prossima al centro storico,
a tutti gli effetti rientra in quanto previsto dal decreto del Presidente della
Giunta Regionale del 12 aprile 1972 numero 10 bis con cui si approvava il vigente
piano di fabbricazione, che prevede all’articolo 1 C che “le aree adiacenti del
centro storico sono soggette alle stesse norme di tutela della cosiddetta zona
A” ovvero del centro storico propriamente detto. E’ forse opportuno ricordare a
tal proposito che, nonostante i proclami dell’allora sindaco Tommasino e
dell’assessore Calenzo (che curiosamente sulla faccenda di cui si parla non
ancora ha postato nulla su Facebook; ci sarà qualche ragione recondita per tale
assordante silenzio?), e ancor più gli impegni elettorali dell’attuale sindaco
Sasso, puntualmente disattesi come tanti altri, la mancata attuazione del Prg
rende a tutti gli effetti ancora operante le clausole del piano di
fabbricazione del lontano 1972. C’è di più- continua Ianniello-: ove mai il Prg
fosse entrato in vigore l’area di cui si sta parlando sarebbe rientrata a pieno
titolo in quelle a cosiddetta tutela integrale. Per concludere, alcune domande
sono necessarie: in base a quale norma è stato concesso parere favorevole da
parte delle autorità amministrative? Inoltre, perché il sindaco, personalmente
sollecitato quantomeno ad approfondire la pratica in questione e a sospendere
momentaneamente i lavori, in attesa di un definitivo chiarimento, non ha ancora
ritenuto opportuno predisporre una verifica da parte del corpo di polizia
municipale per verificare almeno la congruità tra il progetto presentato e
l’effettiva realizzazione di lavori che appaiono già in una fase avanzata.
Infine, ci chiediamo: perché tutti tacciono? Quali interessi trasversali, quali
antiche amicizie, quali presenze vecchie e nuove, dentro e accanto all’attuale
amministrazione hanno lavorato per rendere fattibile un progetto che offende il
buonsenso, la tutela dei nostri principali beni paesaggistici ed architettonici
e favorisce esclusivamente gli interessi di un privato? Ci risulta- conclude
Ianniello- che in queste ore anche il circolo locale di Legambiente sia
attivamente impegnato nel cercare di sbrogliare l’intricata matassa. Ma al di
là delle preoccupazioni di singoli cittadini e di singole forze politiche ciò
che noi chiediamo con forza è un intervento immediato da parte del sindaco, del
caposettore Aliperti e di tutti coloro che hanno la facoltà e l’obbligo di
vigilare e garantire il rispetto delle leggi. Noi saremo vigili, come al solito
non molliamo, e saremo pronti ad intervenire con ogni mezzo a nostra
disposizione affinché sulla vicenda sia fatta la massima chiarezza”. LE FOTO ESCLUSIVE RITRAGGONO I LAVORI APPENA INIZIATI QUALCHE GIORNO FA, OGGI IL QUADRO E' ANCORA PIU' EMBLEMATICO.