CELLOLE
(Matilde Crolla) – Viene trovato a letto privo di vita dalla mamma. Una
tragedia si è consumata questa mattina in via Cimabue a Cellole. Un altro
angelo volato in cielo troppo in fretta: si tratta di un giovane di appena
ventisette anni, Giovanni Battista Freda (nella foto al lato), figlio del noto ingegnere Ferdinando Freda,
professionista molto conosciuto e stimato a Cellole.
A quanto pare il giovane
sarebbe stato colto da un malore durante la notte, molto probabilmente un
arresto cardiocircolatorio, che non gli ha lasciato scampo. A fare l’amara
scoperta, la peggiore, quella più innaturale per un genitore, è stata la mamma
che ad un certo punto non vedendo il figlio ancora in piedi come accadeva
abitualmente si è recata nella sua stanza e lo ha trovato esamine. La
disperazione più totale e poi le telefonate ai soccorsi, ai carabinieri. In men
che non si dica la villetta di via Cimabue si è riempita di gente. Purtroppo,
però, nonostante l’intervento dei medici del pronto soccorso per Giovanni Battista Freda
non c’era più nulla da fare.
Sul posto sono intervenuti anche i militari dell’Arma
dei Carabinieri di Cellole che hanno effettuato i rilievi del caso. La salma
del giovane, che lascia due genitori disperati ed un fratello più piccolo, è
stata trasportata presso l’istituto di medicina legale di Caserta. La comunità
cellolese è scossa da questa perdita improvvisa e si stringe intorno alla
famiglia. Persone per bene, stimate e conosciute da tutti. “Un dolore troppo
grande ha colpito la nostra comunità. Altra giornata amara, una giovane vita venuta a mancare- è il commento
del sindaco Angelo Barretta-. L'amministrazione che mi onoro di rappresentare si
unisce al dolore dei familiari tutti...riposa in pace Giovanni”. “Gli angeli
vengono a trovarci, e li riconosciamo solo quando se ne sono andati. Un'altra giovane vita della
nostra Cellole è volata via- afferma il capogruppo del 'Comitato Civico Cellolese' Guido Di Leone-.Mi stringo al dolore della
famiglia Freda. Giovanni, che la terra ti sia lieve”. Un ragazzo d'oro viene definito dagli amici e da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Giovanni Battista lavorava stagionalmente in un supermercato a Baia Domizia per poter guadagnare qualcosa per sé e sentirsi autonomo, nonostante studiasse durante l'inverno. E anche nel periodo invernale se gli capitava l'occasione lavorava presso una società di catering del posto. Gli amici ricordano un particolare che non può fare a meno di suscitare tenerezza e commozione: Giovanni Battista aveva un'adorazione per la sua nonna che chiamava 'stellina'.