SESSA AURUNCA / BAIA DOMIZIA (Matilde Crolla) - Eventi a Baia Domizia, il cartellone previsto dall'amministrazione comunale di Sessa Aurunca per la località balneare appare alquanto improvvisato, almeno è quanto si legge sui social negli ultimi giorni. Se non fosse per l'Arena dei Pini che quest'anno, su spinta del sindaco di Cellole Angelo Barretta, ha presentato un palinsesto molto ricco e di qualità, e per gli imprenditori locali, proprietari di bar, ristoranti e lidi, che hanno deciso di scommettere su Baia Domizia investendo anche nel settore spettacoli, sarebbe stata un'estate abbastanza monotona per i tanti turisti presenti. Tanti i commenti raccolti per strada e soprattutto sui social in cui i turisti e gli imprenditori incalzano gli amministratori sessani chiedendo qualcosa in più per Baia Domizia. "Quella che fino a qualche anno era la città più attiva del territorio, sia sul piano della cultura che su quello delle iniziative di vario genere, oggi è diventata inspiegabilmente una città addormentata, basterebbe semplicemente pubblicare i manifesti degli eventi svolti le scorsi estati e capire a cosa mi riferisco", dichiara un noto imprenditore di Baia. Anche l'ex vicesindaco di Sessa Aurunca, nonché assessore alla Cultura, Turismo e Spettacolo della giunta Tommasino, Italo Calenzo, cavalca l'onda della polemica e dichiara: "Mentre tutti gli altri centri si sono dati da fare organizzando e pubblicizzando adeguatamente le loro serate estive, Sessa Aurunca ha dormito grazie ad un'amministrazione che arranca accampando solo scuse insensate. Personalmente trovo tutto questo vergognoso, anche perché la mancanza di programmazione estiva degli eventi produce effetti devastanti sia sull'immagine del Territorio che sull’economia. Non una iniziativa culturale che si rispetti. Non un evento degno della storia della Città di Sessa Aurunca. Non una serata di intrattenimento o spettacolo nella riviera di Baia Domizia. Il nulla più totale e desolante", conclude Calenzo.
Insomma, a quanto pare chi si aspettava un’estate all’altezza della tradizione è rimasto amaramente deluso.