MARZANO APPIO (Nicolina Moretta) - La stele commemorativa dei
martiri di Campagnola fa oramai parte della quotidianità del paese, ma nessuno
vuole dimenticare quell’episodio di settantaquattro anni fa che scosse e
traumatizzo tutti per la cruenza dei fatti e per la perdita di sette uomini.
Eppure in quella tragedia vi fu un “miracolo”. A seguito di un gesto
partigiano, fu ferito a morte un maresciallo nazista. Allora la furia
distruttiva nazista si scatenò. Furono rastrellati dieci uomini del paese, Luigi De Quattro fu sparato su di un
albero, mentre altri avevano trovato rifugio nei boschi di castagno che
tutt’oggi circondano il paese. I giovani catturati furono portati in prossimità
di un muretto al centro del paese e là nella disperazione più assoluta di
madri, giovani mogli e figli piccoli, furono trucidati: Paolo De Quattro, Vincenzo De Quattro, Paolo Antonio Loffreda, Patrizio Martino, Antonio Martino e Giacomo
Marcello. Li ammazzarono davanti al muretto dove oggi sorge la stele
commemorativa. Ma quando giunse il momento dell’esecuzione di Alfonso De
quattro qualcosa di inspiegabile accadde. Qualche donna anziana del paese
ancora racconta che allora si udirono le campane della chiesa San Pietro e San
Paolo suonare da sole, mentre i nove figli piccoli di Alfonso De Quattro si
cingevano al padre tirandolo ciascuno a sé, come a volerlo proteggere dalla
ferocia nazista , piangendo e gridando:
“Papà mio! Papà mio!”. Altri sguardi casti e puri che fino ad allora
avevano osservato attoniti quanto di peggio l’uomo può fare, si distolsero
dalla visione del male.
L’istinto di conservazione si accese nei cuori dei
figli più piccoli dei campagnolesi che vinsero la paura. Così tanti bambini che
non erano figli di Alfonso De Quattro si unirono ai figli di questi nell’abbraccio
al padre, che in quegli interminabili attimi di terrore, divenne il padre
simbolico dei bambini di Campagnola e fu salvo. Il candore dell’infanzia prevalse
sull’atrocità della guerra e il comandante tedesco si commosse e fece salva la
vita al padre di tanti figli e ad altri due italiani che ancora dovevano essere
fucilati, così come stabiliva la regola nazista: dieci italiani morti per un
tedesco ucciso. Giorno dieci ottobre prossimo vi sarà la ‘Commemorazione del
74esimo anniversario della Strage di Campagnola’. L’evento prenderà inizio alle
ore 9.30 con il raduno delle autorità civili, religiose e militari presso il
sagrato della chiesa di Campagnola. Alle ore 10.15, seguirà la Celebrazione
Eucaristica. Verso le ore 10.45, il corteo composto dalle autorità e dalla
popolazione si recherà presso il monumento ai caduti di guerra per porre in
loro memoria una corona d’alloro. Farà seguito l’appello delle vittime e il
discorso commemorativo del sindaco, Eugenio
Ferrucci.