mercoledì 14 dicembre 2016

MONDRAGONE - Il 'commercialista coraggio' Zoccola ospite delle Iene, ancora in attesa di essere riconosciuto testimone di giustizia


MONDRAGONE (Matilde Crolla) – Benedetto Zoccola ospite delle Iene show ieri sera su Italia Uno. Il commercialista di Mondragone è ritornato a raccontare la sua storia, questa volta non attraverso il libro a lui dedicato da Ismaele La Vardera 'Il mio nome è Zoccola', ma ai microfoni della giornalista di uno dei programmi di inchieste e di denuncia più seguito dagli italiani. Benedetto Zoccola, vicesindaco ed assessore all’Ambiente del Comune di Mondragone, ha raccontato la sua storia fatta di ricatti, vessazioni, tentativi di estorsione a suo danno mai andati a buon fine dalla malavita locale. Anzi, grazie alle sue denunce tra il 2012 ed il 2015 sono stati arrestati diversi personaggi vicini al clan camorristico locale. Dopo aver subito diverse intimidazioni, tra cui anche un attentato con l’esplosione di un ordigno sul davanzale della finestra del suo studio (che gli ha provocato la perdita della vista e dell’udito a lato destro ndr) lo Stato ha finalmente deciso di concedergli la scorta che ogni sei mesi viene rinnovata. “Il rischio è che da un momento all’altro io possa perderla”, è il primo timore di Benedetto raccontato ai microfoni delle Iene. Benedetto Zoccola, infatti, nonostante le denunce e nonostante per la legalità abbia più volte messo in pericolo la sua vita al momento è solamente “un comune cittadino che ha denunciato”. La battaglia di Benedetto Zoccola, dunque, non è solo contro la camorra ma anche finalizzata ad essere riconosciuto a tutti gli effetti “testimone di giustizia”. La sua attività professionale di commercialista procedeva in maniera discreta prima di tali fatti. “Un reddito di circa ventiquattromila euro all’anno- dichiara Zoccola davanti alle telecamere delle Iene-. Da quando ho deciso di battermi contro la camorra si è dimezzata in maniera notevole anche la lista dei clienti. Il mio reddito non supera i seimila annui”. Una storia di coraggio e di speranza che non si smetterebbe mai di ascoltare quella di Benedetto Zoccola che ha anche confessato: “C’è stato un momento in cui volevo andare via da Mondragone, lasciare tutto. Ma poi ho capito che non potevo, non dovevo”. Ed è dello stesso parere anche la compagna Lucia che lo accompagna da tempo in questa battaglia per la legalità e che insieme a lui sogna una vita normale ed un futuro sereno insieme.