mercoledì 14 dicembre 2016

SESSA AURUNCA / CELLOLE - I Comuni vengono meno all'Ato e si indebitano, il Consorzio di Bonifica batte cassa per oltre due milioni di euro


SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – “Salerno accende le luci, il Consorzio di Bonifica spegne le pompe”, “Senza lavoro si soffre, senza stipendio si muore”, “Senza il Cab l’agricoltura è morta”.  
Questo quanto si legge nei tanti manifesti affissi dagli operai questa mattina presso tutti gli impianti del territorio. L’agitazione dei dipendenti continua, ormai da giorni le idrovore sono spente e i lavoratori non sono in servizio. 
Ma resta occupata la sede di Viale delle Terme. Dopo l’incontro di ieri in Regione si attende ora solo la Finanziaria regionale che sarà approvata entro il 31 dicembre. La proposta avanzata dal consigliere regionale, Gennaro Oliviero, nel tavolo delle trattative, è stata quella di una norma da approvare sull’impignorabilità di tutti i fondi destinati al pagamento delle retribuzioni. 
Ma ora c’è da aspettare per sapere se tale norma possa essere attuata o sia anticostituzionale, come molti temono. Intanto, trecento persone, di cui ottanta dipendenti fissi tra impiegati e operai storici avventizi, sono senza stipendio ormai da 24 mesi, fatta eccezione per quale briciola di anticipazione emessa da Equitalia. L’impegno di Oliviero c’è tutto, come anche del delegato all’Agricoltura Alfieri. 
I dipendenti a tal proposito ne approfittano per ringraziare il consigliere Gennaro Oliviero ed anche il vescovo della diocesi di Sessa Aurunca, monsignor Orazio Francesco Piazza, presenti in questi giorni ai due tavoli delle trattative regionali e vicini ai lavoratori in questo momento di grande difficoltà. “Quella di Oliviero è apparsa come una vera e propria battaglia personale che ha deciso di intraprendere e vincere”, hanno sostenuto gli operai. 
Ma la nota dolente di tutta la vicenda è che al di là dei debiti del Consorzio e dei conti correnti pignorati, ci sono anche i crediti che lo stesso Ente vanta da anni dai Comuni di Sessa Aurunca e Cellole per le opere di bonifica e tutela del suolo. Sono proprio i dipendenti a dichiararlo con carte alla mano: “Fino al 2008 era la Regione ad occuparsi del pagamento dei contributi speciali extra agricoli. Poi ad un certo punto l’Ente di Palazzo Santa Lucia ha deciso di trasferire i ruoli Ato, passando la ‘patata bollente’ ai Comuni. Mentre il Comune di Sessa Aurunca non ha voluto (anche per problematiche tecniche), quello di Cellole invece ha aderito al pagamento degli Ato, ammettendo di fatto un debito nei confronti del Consorzio Aurunco di Bonifica. Fu, dunque, stipulata nel 2015 una convenzione (con cui è stato certificato e ufficializzato il pagamento dei ruoli ATO al Comune) e una successiva transazione tra l’allora commissario straordinario del Consorzio, Angelo Barretta, e l’ex sindaco di Cellole Aldo Izzo. L’accordo transattivo prevedeva una regolamentazione degli scarichi e dunque i 113mila euro all’anno che il Comune di Cellole doveva al Consorzio si riducevano ad ottantamila. Il Comune riconosceva anche gli arretrati dal 2008 all’anno corrente. A tutt’oggi il Comune di Cellole non ha ancora ottemperato a tale convenzione- affermano i dipendenti-. La transazione prevedeva una riduzione di ottantamila euro all’anno proprio per la convenzione, attraverso la quale veniva riconosciuto il tributo che dovevano al Consorzio. 
Al di là dell’Ato comunque i Comuni aderenti all’Ente consortile devono somme per la bonifica, ossia il pagamento dei ruoli ordinari. Il tutto ammonta ad un milione e duecentomila euro circa per Cellole. 
Vista l’inottemperanza- continuano i lavoratori-, infatti, abbiamo proceduto lo scorso agosto alla recessione della transazione ed a chiedere la rateizzazione della cartella esattoriale e contestuale richiesta del pagamento dei ruoli consortili. Ma anche il Comune di Sessa Aurunca, che non ha aderito all’Ato, deve al Consorzio 960mila euro. I Comuni sono stati già diffidati al pagamento. Rispetto a tale diffida non c’è stata alcuna risposta”, è la lamentela degli operai. Tra l’altro, sembrerebbe che anche la Regione Campania deve circa due milioni di euro per i Por, lavori finiti, pagati alle imprese e rispetto alle quali l’Ente di Palazzo Santa Lucia non ha dato nulla al Consorzio. 
“Anche con la Regione si potrebbe sottoscrivere una convenzione”, sostengono ancora gli operai. Intanto questa mattina i dipendenti del Consorzio sono stati poi raggiunti sia dal consigliere comunale di Cellole, Guido Di Leone, che da quello di Sessa Aurunca, Alberto Verrengia. A breve presenteranno un’interrogazione consiliare per saperne di più in merito alla situazione debitoria. Secondo quanto dichiarato da Di Leone “di questi debiti del Comune non c’è neppure l’ombra. Ho controllato il bilancio e i debiti fuori bilancio, di cui alcuni non dichiarati che ammontano a circa 70mila euro, ma in questi manca la voce Consorzio”.