SESSA
AURUNCA (Matilde Crolla) – Settecento persone hanno preso parte domenica
mattina al corteo di protesta a Minturno contro la decisione di Trenitalia di
ridurre le corse da e per Roma.
Sono scesi in piazza i pendolari per attirare
l’attenzione delle istituzioni rispetto ad una problematica seria. “Sette
Comuni, una stazione.
Dopo il taglio dei binari anche il taglio dei treni”, si
leggeva su uno striscione. La protesta a quanto pare avrebbe già dato i primi
risultati positivi, queste al momento sono le indiscrezioni che trapelano.
Sembrerebbe, infatti, che non solo Minturno non perderà le corse che
rischiavano di essere soppresse, ma addirittura alcune di esse avranno origine
proprio da Minturno. Sul sistema Trenitalia ha aggiornato gli orari nuovi.
Alla
luce di tutto questo, se da un lato si esulta per la conquista dei pendolari di
Minturno, dall’altra c’è il rammarico per la stazione di Sessa Aurunca/
Roccamonfina. Infatti, questa stazione presto resterà isolata e penalizzata in quanto pochi saranno i treni che si fermeranno a Sessa Aurunca. Il corteo ha visto la
partecipazione non solo dei cittadini, ma anche degli amministratori e delle
associazioni presenti sul territorio.
La ‘pressione’ del sud Pontino è arrivata dunque fino ai vertici di Trenitalia e questa ha determinato un cambio
di rotta rispetto alla decisione di qualche giorno fa. Viene ora da chiedersi:
e a Sessa Aurunca cosa succederà? La stazione di Sessa Aurunca / Roccamonfina
copre un’utenza molto ampia, è mai possibile che al di là dei timori evidenziati
sui social network, nessuno abbia deciso di mettere in piedi un’iniziativa come
quella di Minturno? Ed alla luce dei nuovi orari Trenitalia dove il Comune del
basso Lazio non subirà alcun cambiamento rispetto al passato, se non
addirittura un incremento di corse, quale sarà il destino della stazione
ferroviaria di Sessa Aurunca?
Il consigliere comunale del circolo 'Angelo Vassallo',
Domenico Bevellino, aveva presentato un’interrogazione consiliare in merito,
senza avere alcuna risposta. Anche il leader di ‘Generazione Aurunca’, Alberto
Verrengia, ha in più occasioni sollevato la questione. Ma rispetto alle loro
interpellanze c’è stato il silenzio assoluto, sia delle istituzioni che degli
stessi cittadini che pare abbiano accettato senza battere ciglio la soppressione
di diverse corse per e dalla capitale.