SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Treni ridotti, la
situazione si fa incandescente. La società civile si sta spaccando tra i
fiduciosi che supportano le tesi degli amministratori locali e i pendolari che
temono imminenti disagi.
Il sindaco di Sessa Aurunca, Silvio Sasso,
inevitabilmente chiamato in causa, ha risposto sulla pagina Facebook di
‘Generazione Aurunca’ (che sta seguendo la problematica già da diverse
settimane ndr) sostenendo che: “Non è così. La stazione di Sessa non resta
isolata e i treni non diminuiscono. Nei prossimi giorni potremo comunicare i
dettagli. E' Minturno che perderà molte delle attuali fermate”.
Ma viene
immediatamente smentito da chi lavora per Trenitalia e ha le carte alla mano
per dimostrare che Sessa Aurunca sta già subendo l’isolamento. “Le posso
assicurare che non è così- scrive un dipendente di Trenitalia- è il contrario.
La invito a venire stasera in stazione a Sessa, io inizio la notte alle 22.00,
le faccio vedere gli orari ufficiali di Minturno e quelli di Sessa Aurunca. Quindi
carte alla mano vediamo qual'è la verità”, afferma un dipendente che presta
servizio proprio alla stazione di Sessa Aurunca.
E poi seguono i commenti di
numerosi pendolari. “In passato quando facevo il pendolare da Falciano
appena provarono a sopprimere qualche treno importante dei pendolari per Roma
e/o Napoli, bloccammo subito i binari a costo di essere arrestati. I treni
furono rimessi daccapo. Le autorità politiche locali non si interessano, me lo
disse anche un funzionario di Trenitalia ragguagliandomi che, quando fanno gli
orari estivi e invernali, invitano anche le autorità politiche locali a rappresentare
le istanze dei pendolari”.
Comunque, al di là delle parole sono i fatti che
contano. Il consigliere comunale Alberto Verrengia (nella foto in basso) ha annunciato che cosa
potrebbe effettivamente cambiare nei prossimi giorni: “Treno 12280 origine da
Sessa per Roma ore 3,57 (soppresso); Treno 12290 origine da Sessa A. per Roma
ore 5,37 (soppresso) questo viene preso da più di cento utenti, molti dei quali
arrivano da Falciano del Massico e Mondragone. Gli altri treni per Roma delle
ore 5.55 - 6.13- 7.14 - 9.19 - 13.31 - 15.38 - 16.15 - 17.36 - 18.31 -
19.41 sono soppressi e qualcuno si può prendere a Formia che si raggiunge con
un trenino proveniente da Napoli, ma i tempi di percorrenza saranno più lungi.
Invece di impiegare un ora e 45 minuti ci impiegheranno due ore e 45 minuti. Per
tornare da Roma si dovrà fare sempre scalo a Formia e dopo circa 15/20 minuti
partirà un treno per Napoli. Per Napoli il danno è minore, solo tre treni
soppressi, tra cui l'importante corsa delle 9.15”.
*ESCLUSIVA* AGGIORNAMENTO DELLE ORE 11: Stefania Verrillo, coordinatrice dei Comitati civici, ha reso noto che gli stessi movimenti hanno deciso di scendere in campo per il bene comune "del nostro territorio. Pertanto invitiamo tutti i cittadini del territorio aurunco a partecipare numerosi a questa iniziativa". La manifestazione di protesta, dunque, è prevista per il prossimo 19 novembre alle ore 15,30 di fronte all'ingresso principale della stazione di Sessa Aurunca / Roccamonfina. Lo scopo è quello di chiedere a Trenitalia di fare un passo indietro rispetto alla decisione di sopprimere le corse. La decisione di scendere in piazza va ulteriormente a smentire, dunque, le rassicurazioni che arrivano dal sindaco Sasso. Intanto, pare che anche alcuni pendolari abbiano deciso di avviare una raccolta di firme da sottoporre ai vertici di Trenitalia. Insomma, qualcosa inizia a muoversi.
*ESCLUSIVA* AGGIORNAMENTO DELLE ORE 11: Stefania Verrillo, coordinatrice dei Comitati civici, ha reso noto che gli stessi movimenti hanno deciso di scendere in campo per il bene comune "del nostro territorio. Pertanto invitiamo tutti i cittadini del territorio aurunco a partecipare numerosi a questa iniziativa". La manifestazione di protesta, dunque, è prevista per il prossimo 19 novembre alle ore 15,30 di fronte all'ingresso principale della stazione di Sessa Aurunca / Roccamonfina. Lo scopo è quello di chiedere a Trenitalia di fare un passo indietro rispetto alla decisione di sopprimere le corse. La decisione di scendere in piazza va ulteriormente a smentire, dunque, le rassicurazioni che arrivano dal sindaco Sasso. Intanto, pare che anche alcuni pendolari abbiano deciso di avviare una raccolta di firme da sottoporre ai vertici di Trenitalia. Insomma, qualcosa inizia a muoversi.