lunedì 30 gennaio 2017

CELLOLE - Il dramma dell'Olocausto, la testimonianza di tre cellolesi ospiti dell'associazione Ariella


CELLOLE (Matilde Crolla) – Olocausto: il dramma della deportazione degli ebrei vive ancora oggi nel cuore di chi ha subìto sulla propria pelle le pene di quegli anni. Grazie all’associazione Ariella è stato possibile ieri in biblioteca comunale ascoltare le commoventi ed a volte raccapriccianti testimonianze di cittadini cellolesi che hanno vissuto, chi come bambino chi come soldato, la Seconda Guerra Mondiale. L’associazione ‘Ariella’, presieduta da Biagio Palladino, con il supporto del vicepresidente Elena Sorgente e del segretario Annalisa Aldieri, ha organizzato un interessante evento dedicato proprio alla Shoah in occasione della ‘Giornata della Memoria’. In una sala conferenze della biblioteca comunale gremita di gente il sodalizio cellolese ha ospitato le testimonianze di tre cittadini cellolesi che ancora hanno vivo nella mente il ricordo di quegli anni orribili.
Lucia D’Adamo, che durante l’invasione tedesca era una bambina di appena cinque anni, ha raccontato come durante uno dei tanti bombardamenti ha perso la sorella insieme a dieci concittadini. “C’era un ricovero a Cellole, scavato nel terreno, dove andavamo a nasconderci in caso di pericolo, per ripararci dai bombardamenti- ha spiegato Lucia-. Io avevo paura e cercavo sempre di stare più su rispetto agli altri, perché mi mancava l’aria”. Un giorno a causa di un attacco aereo il ricovero è franato e solo lei è riuscita a salvarsi perché si trovava più in superfice rispetto agli altri. 
Anche il professore Verrengia, una delle memorie storiche di Cellole, ha raccontato la sua esperienza di soldato e deportato. Ha raccontato anche la sua esperienza di fuga da un treno che lo stava trasportando insieme ad altri deportati in Germania all’altezza di Perugia. Il convoglio aveva subìto un rallentamento e lui ne aveva approfittato per scendere e ritornare a Cellole. Ma Verrengia ha testimoniato anche la sua esperienza di eroe che gli ha consentito di essere insignito della medaglia ‘Croce di Guerra al Valor Militare’, un importante riconoscimento dovuto al fatto che è riuscito a salvare i registri dei codici segreti sia italiani che stranieri. 
Anche un altro cittadino cellolese, Mattia Fusciello, ha raccontato la sua esperienza di gioventù, la povertà e le notizie che arrivavano attraverso la radio. I ‘sopravvissuti’ della Grande Guerra hanno ricevuto a termine della serata una pergamena ricordo dell’associazione Ariella consegnata dal vicesindaco, Francesco Lauretano, presente all’evento. 
Lauretano ha anche ringraziato il sodalizio nato da poco allo scopo di recuperare le tradizioni dei nostri nonni non solo sotto il punto di vista culturale ma anche culinario. “L’associazione ‘Ariella’ è nata anche per valorizzare e riportare in auge i vecchi mestieri come la lavorazione dei vimini, l’uncinetto e tanto altro, grazie alla collaborazione e disponibilità di tante persone che hanno dimostrato il loro entusiasmo nel rivestire il compito di insegnanti per le nuove generazioni- ha spiegato il presidente Palladino-. L’associazione in questo caso non è altro che il filo conduttore, si pone da tramite”.