venerdì 3 febbraio 2017

CELLOLE - Regolamento sulla bigenitorialità, j'accuse di Cappabianca: proposte bocciate per capriccio?


CELLOLE (Matilde Crolla) - Nel consiglio comunale di ieri tra i punti all’ordine del giorno c’era anche, per il settore Politiche Sociali, l’approvazione del “Regolamento Comunale per l’Istituzione e la Tutela del Registro della Bigenitorialità”. Un provvedimento volto a tutelare, con fine meramente amministrativo, il diritto del minore a mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori, anche nel caso questi siano separati o divorziati.
L’assessore alle Politiche Sociali, Antonietta Marchegiano, legge ai presenti la proposta. Relaziona poi sull’argomento il consigliere del Comitato Civico Cellolese Rossella Cappabianca, che dopo attenta analisi propone alla maggioranza un’integrazione dei contenuti del regolamento nell’interesse della stessa proposta posta in essere dall’assessore alle Politiche Sociali. Rispetto a tale integrazione l'assessore ha però manifestato il suo dissenso, precisando che il regolamento così come preparato è soddisfacente e non ha bisogno di alcuna integrazione.
“Così come espresso in consiglio comunale sono stata subito favorevole all’istituzione di un Registro sulla Bigenitorialità. Tant’è vero che mi sono dedicata ad una attenta analisi giuridico-sociale degli aspetti ad essa legati e del Regolamento per rafforzarne l’efficacia. Ho proposto una integrazione del Regolamento suggerendo di aggiungere e/o rimodulare il contenuto di alcuni articoli proprio in questo senso. Ma ad una mia relazione tecnica in consiglio comunale è seguita una risposta dell’assessore alle Politiche Sociali sul piano “personale”, “allusiva” alla mia persona e del tutto disinteressata a quanto le avevo esposto, ritenendo che il regolamento “stava a posto così”- replica amareggiata il consigliere Cappabianca-. Il suo atteggiamento è stato assecondato dal resto della maggioranza, seppure palesemente consapevoli della validità di quello che avevo proposto, per “voto politico”. 
Cappabianca aggiunge: "Premesso che, una integrazione può anche non essere accettata ma questo deve avvenire per giusta causa non per “puerili prese di posizione” verso la mia persona. Mi sarei aspettata da consigliere e da cittadina un atteggiamento ben diverso da un assessore alle Politiche Sociali, che avesse almeno argomentato su una tematica da lei stessa presentata seppure contraria all’integrazione. Ma la cosa che più mi ha amareggiata è stato questo “voto politico”. L’interrogativo che pongo è il seguente: di quale concetto di “politica” stiamo parlando? La politica fatta da “interessi individualistici” e da “puerili competizioni ad personam”? o la politica fatta nel solo ed esclusivo interesse di progettare in maniera efficace per la nostra comunità? Mi sarei aspettata che l’analisi fatta da me sulla tematica oggetto del regolamento l’avesse fatta il nostro assessore alle Politiche Sociali. La  mia collaboratività è scomoda probabilmente".
E conclude: "L’integrazione è stata messa agli atti dal segretario comunale spero che l’assessore in “camera caritatis” ne faccia tesoro nel solo ed esclusivo vantaggio dell’utenza interessata e dell’Ente. Io me ne sono andata soddisfatta perché le mie proposte sono un riflesso di un impegno socio-politico insito nella mia formazione, innato e non perché sono seduta su “una sedia” in consiglio comunale".