SESSA
AURUNCA / CELLOLE (Matilde Crolla) – Buona Scuola, scacco matto del tribunale
di Brescia al decreto targato Renzi. Grazie all’avvocato Antimo Buonamano,
dello studio legale BFI, due docenti casertane trasferite nella città lombarda,
potranno rientrare in Campania dopo l’accoglimento del ricorso presentato. Il
giudice del Tribunale del Lavoro di Brescia ha accolto il ricorso di due
docenti casertane assegnate a Castelcovati la scorsa estate, in virtù del piano
straordinario di assunzioni voluto dal Governo Renzi.
L’avvocato Antimo
Buonamano ha affermato che “le due docenti avevano punteggi alti nella
graduatoria, e dunque avevano diritto a sedi vicine al luogo di residenza. Grazie
alla sentenza del Tribunale del Lavoro di Brescia è stata finalmente
ristabilita la meritocrazia”. L’istanza era stata presentata al Tribunale del
Lavoro in quanto la controversia ha come oggetto il contratto firmato dalle
insegnanti con il Ministero dell’Istruzione, che è a tutti gli effetti un
contratto di lavoro.
Le docenti difese dall’avvocato Buonamano rischiavano, pur
essendo madri, di restare per un intero triennio nel Bresciano. “Le graduatorie
per l’assegnazione delle cattedre sono state redatte attraverso un sistema
informatico il cui algoritmo risulta sconosciuto- continua Buonamano-. Numerosi
insegnanti, nonostante siano in possesso di un punteggio inferiore rispetti
alle docenti ricorrenti, hanno ottenuto il movimento per mobilità in uno degli
ambiti delle province della Regione Campania. Una discriminazione causata
proprio dal decreto della Buona Scuola. Ecco il motivo per il quale è stata
chiesta la revoca.