venerdì 10 febbraio 2017

*ESCLUSIVA* SESSA AURUNCA / MAIANO - Accusato di non versare gli assegni familiari, Vincenzo si riscatta e ottiene giustizia


SESSA AURUNCA / MAIANO (Matilde Crolla) – Se non fosse stato per la sentenza di assoluzione pronunciata nei suoi confronti dal giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Vincenzo R., di Maiano, avrebbe subìto oltre al danno emotivo ed economico anche la beffa di una condanna. Invece, grazie alla brillante difesa dell’avvocato, Giuseppe Zamboli, Vincenzo è riuscito ad avere giustizia per sé. 
La vicenda di Vincenzo, persona umile e per bene che solo a vederlo suscita tenerezza, ha inizio nel 2011 quando la moglie decide di andare via di casa in quanto i rapporti tra i due non erano più rosei come un tempo. 
Prima la separazione giudiziale nel 2011 e poi a maggio 2013 si trasforma in consensuale. Ma è da questo momento in poi che per Vincenzo iniziano i problemi. Il giudice stabilisce che Vincenzo deve versare mensilmente la somma di 450 euro per l’ex moglie e per la figlia minorenne, visto che il primogenito è già maggiorenne. La bambina, però, che adesso frequenta la scuola media, di fatto vive da sempre con il padre, solo la residenza è la stessa della madre. 
Quest’ultima, tra l’altro, chiede al giudice, in sede di separazione consensuale, che l’intera somma (versata fino ad allora per lei e la bambina) può essere corrisposta solo alla figlia, avendo la donna trovato un lavoro. Vincenzo R., dunque, avendo i due figli con lui, compresa la minore, alla quale non ha mai fatto mancare nulla, dai beni principali e fondamentali a quelli prettamente ludici come la palestra, il parrucchiere settimanalmente e tanto altro, in qualche occasione non ha versato l’assegno nei confronti della bambina. 
La donna, a quel punto, ha iniziato a sporgere diverse denunce nei confronti dell’uomo per violazione degli obblighi di assistenza e dei mezzi di sussistenza nei confronti della figlia minore. Ne è nato un processo presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha visto Vincenzo R. accusato del reato 570 del Codice Penale per violazione degli obblighi sopra riportati. 
Nel processo l’ex moglie dell’imputato si è anche costituita parte civile, lamentando la mancata corresponsione per diversi mesi dell’assegno di mantenimento, concordato solo in favore della minore. Nel corso del processo, dunque, è stato dimostrato dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Zamboli, che la minore con il fratello maggiorenne sono di fatto sostanzialmente vissuti con il padre il quale ha sempre provveduto a soddisfare le primarie e fondamentali esigenze e bisogni di vita di entrambi i figli, dal vitto all’alloggio, alle spese mediche, all’istruzione e alle attività ricreative dei propri figli. La tesi della difesa è stata confermata anche dai testi che hanno sfilato in tribunale, tra cui il figlio maggiorenne. 
Dunque, il giudice accogliendo la richiesta della difesa, ha pronunciato la sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste in favore di Vincenzo R., che dopo questa lunga vicenda giudiziaria potrà finalmente godersi i suoi figli e riprendere in mano la sua vita che tanti dolori gli ha dato, soprattutto dal punto di vista sentimentale.