giovedì 9 febbraio 2017

SESSA AURUNCA - Protocollata la mozione sfiducia e Sasso scioglie la riserva: "Se non c'è equilibrio si va a casa"


SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Lo strappo all’interno della maggioranza consiliare di Sessa Aurunca pare questa volta insanabile. Il sindaco Sasso si è dimesso e questa mattina sei consiglieri comunali, cinque di maggioranza nella persona di Domenico Bevellino, Maria Teresa Sasso, Basilio Vernile, Ida Zuccheroso e Massimo Schiavone, ed Emilio Pecunioso dell’opposizione, hanno protocollato in Comune la mozione di sfiducia. Nel corso del civico consesso di ieri sera, tra l’altro, alla presenza di una sola parte del parlamentino sessano, molti erano assenti compreso il sindaco Sasso, è stato letto anche un documento in cui si spiegano le motivazioni che li hanno indotti a presentare la mozione di sfiducia. 
Motivazioni che in molti già conoscono, legate a loro dire al mancato coinvolgimento della maggioranza da parte del sindaco alle decisioni prese in questi mesi. I consiglieri firmatari, dunque, del documento hanno deciso di assumersi la responsabilità politica con questo gesto estremo nei confronti della cittadinanza. Allo stesso tempo anche il consigliere Pecunioso, per motivazioni politiche diverse, ha deciso di sostenere la mozione stessa. Sono necessari nove voti su diciassette per far cadere l’amministrazione comunale. Bisogna vedere se in occasione del prossimo consiglio comunale ci saranno i numeri necessari in tal senso. 
Per il sindaco dimissionario Silvio Sasso, raggiunto telefonicamente, la mozione si commenta da sola. Il sindaco ne prende atto e dichiara: “Se ci saranno le condizioni condivisibili per l’equilibrio alto, chiaro e trasparente allora si andrà avanti. Altrimenti se ne trarranno le conseguenze che di fatto sono già in campo”. Insomma, una dichiarazione alquanto secca quella del sindaco che lascia intendere che al momento le condizioni per consentire un cammino lungo dell’amministrazione sono le stesse di qualche mese fa. In sostanza, se le richieste dei consiglieri firmatari della sfiducia non saranno condivisibili da tutto il partito si andrà a casa.