SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Rendiconto finanziario 2016: il consiglio comunale doveva essere convocato entro fine maggio, come previsto anche dalla legge, ma a causa di alcune difficoltà nel ‘far quadrare i conti’ molto probabilmente il presidente Massimo Schiavone farà slittare la convocazione addirittura a metà luglio. Questa voce, che sta trapelando nelle ultime ore negli ambienti politici locali, ha messo già le forze d’opposizione sul piede di guerra.
Nei prossimi giorni sono previsti una serie di incontri nel corso dei quali la minoranza deciderà sul da farsi. Questo rendiconto a quanto pare parte già con il piede sbagliato. I revisori dei conti avevano già dato dei pareri precari rispetto ai precedenti documenti contabili come il bilancio preventivo e quello consuntivo dell’anno scorso. Rispetto al rendiconto di quest’anno pare abbiano già fornito parere negativo indicando tutta una serie di prescrizioni che appaiono difficilmente attuabili. Il primo intoppo è rappresentato dai residui attivi e passivi. I revisori hanno evidenziato che la trasmissione della documentazione dei Capisettori competenti è insufficiente e superficiale e deve essere assolutamente chiarita. A questo si aggiunge la questione della mancata o scarsa riscossione da parte del Comune, dunque la carenza di liquidità nelle casse municipali che rende impossibile qualsiasi operazione. Un altro problema è rappresentato dalla difficoltà nelle operazioni di alienazione dei beni comunali, suggerite dagli stessi revisori dei conti, ma che appaiono alquanto complesse. Ci sono poi i debiti relativi a sentenze giudiziarie. Insomma, all’insufficienza di trasmissione di documenti e dati, che non permette ai revisori di analizzare con calma tutto il rendiconto finanziario 2016, si aggiungono le richieste di integrazioni molto importanti. Sono in corso da parte degli uffici comunali competenti tutta una serie di operazioni finalizzate ad ottemperare a quanto richiesto dai revisori. Proprio per questo motivo l’amministrazione comunale pare abbia deciso di prendersi altro tempo, suscitando le polemiche dell’opposizione.