CELLOLE /
MONDRAGONE (Matilde Crolla) – "Stringi il coraggio con i denti", è quello che ha fatto un eroe dei nostri tempi, un uomo che dovrebbe
essere da esempio in un contesto sociale dove spesso regna l’omertà e la paura.
Un nome: Benedetto Zoccola. Ieri sera il sindaco di Cellole, Angelo Barretta,
ha offerto alla sua comunità uno dei momenti più belli ospitando nella
biblioteca di piazza Compasso il vicesindaco di Mondragone, Benedetto Zoccola,
che in compagnia del giornalista Ismaele La Vardera, dei cantautori Marco
Ligabue (fratello di Luciano ndr) e Lucariello, ha raccontato la sua storia di lotta alla camorra.
Una storia fatta di coraggio, di denunce ed anche di rinunce.
Rinuncia ad una
vita normale dal 2012, da quando è rimasto vittima di numerosi attentati, l’ultimo del
quale gli ha causato la perdita di udito ad un orecchio e problematiche ad un
occhio, e lo Stato ha deciso di tutelarlo assegnandogli una scorta.
La
solitudine dei primi tempi, quella che si vive quando ci si sente soli rispetto
ad un sistema in cui gli altri sembrano normali, viene spazzata via con una
nota, anzi una canzone di coraggio. Quella che Marco Ligabue ha scritto per lui
dopo aver ascoltato la sua storia. “Il silenzio è dolo” è il filo conduttore di una canzone da far accapponare la pelle per la sua bellezza e verità che da sabato con il titolo 'Era un attimo fa' è su Youtube ed
è già un successo.
Ma anche il libro a lui dedicato di Ismaele
La Vardera è stato sicuramente un mezzo per esorcizzare la solitudine.
Ed all’amico
veterinario e ad uno precario per Benedetto ne sono arrivati tanti altri…Perché
le lacrime del pubblico presente, del sindaco Barretta e di don Lorenzo
Langella, che hanno accompagnato la conferenza stampa di presentazione del
libro, sono state l’emblema di quanto ognuno di noi vorrebbe avere l’onore di
essere amico di quest’uomo coraggio. Benedetto Zoccola è vicesindaco di
Mondragone, assessore all’Ambiente, da qualche anno sotto scorta dopo aver
denunciato con coraggio la camorra locale, i tentativi di corruzione all’interno
del sistema sociale e politico e le intimidazioni nei suoi confronti.
“Lo Stato
mi sta tutelando da quattro anni, ho condiviso questo periodo con degli uomini favolosi,
gli uomini dell’Arma dei carabinieri- ha dichiarato Zoccola dopo aver
raccontato la sua esperienza-. Nonostante l’auto blindata, gli uomini fuori
casa e la difficoltà degli spostamenti, mi sento un uomo libero”.
E nel libro
di La Vardera proprio di questo si parla. Di come Benedetto Zoccola è diventato
come si legge anche nel sottotitolo del libro “un figlio di puttana per la
camorra”. E La Vardera, invece, ha sottolineato un particolare importante,
spunto di riflessioni: "nonostante da un mese e mezzo stiamo girando
per l’Italia per presentare il libro, Caserta tace. Su 104 Comuni della
provincia di Caserta, solo tre hanno aderito all’iniziativa di presentare il
libro”, ha dichiarato Ismaele La Vardera.
Un silenzio quello della provincia di Caserta rispetto ai fatti che hanno interessato la vita di Zoccola, un silenzio che è dolo, come il
messaggio di Ligabue e Lucariello nella toccante canzone scritta proprio per
Zoccola.
“Vengo dall’Emilia Romagna, dove la criminalità è di altro tipo.
Quando si ascolta una storia così ti tocca dentro. Mi chiedevo come avesse
fatto Benedetto ad affrontare tutto questo- si chiede Marco Ligabue con il suo
accento emiliano ed una somiglianza sconvolgente con il fratello Luciano-. Mi
chiedevo continuamente cosa avrei fatto al suo posto. Allora ho fatto raccontare
a Benedetto tutta la sua storia ed alla fine gli ho chiesto quale fosse il suo
sogno. Lui mi ha risposto che è riconquistare una vita serena e fare una famiglia
con la sua compagna Lucia. Allora mi sono reso conto che lui è un uomo normale,
non un uomo che arriva da un altro pianeta. All’epoca gli erano rimasti due
amici e qualcuno della famiglia. Uno con una storia così viene lasciato da
solo? Non è possibile- continua Ligabue-. E poi la cosa strana è che in due ore
che mi ha raccontato la storia Benedetto non riusciva ad alzare la testa. Cosa
che invece non ha fatto stasera. Evidentemente all’epoca si sentiva solo. Due erano le cose da fare, o ascoltare, dargli una pacca sulla spalla e lasciare. O raccontare la sua storia. E
così sono tornato a casa ed ho scritto la canzone e con il libro abbiamo
incoraggiato Benedetto. Ed ora la storia di Benedetto è arrivata alla Rai e lui non è più solo. E’
bello vederlo emozionato oggi- continua Ligabue-. Raccontare a testa alta questa storia nelle sue
zone. Non l’ho mai visto emozionato come oggi”, ha affermato Marco Ligabue. La conferenza è continuata con la visione del video 'Era un attimo fa' ed alcuni momenti di musica con Ligabue e Lucariello. Alla presentazione del libro hanno preso parte anche il cittadino onorario di Cellole, il magistrato Sirignano ed i soci della sezione locale dei Carabinieri in Congedo.
Ecco tutti i particolari della conferenza nel video. Per guardarlo basta cliccare qui:
Ecco tutti i particolari della conferenza nel video. Per guardarlo basta cliccare qui:
Per guardare il video ed ascoltare la canzone 'Era un attimo fa', basta andare su Youtube e cercare: Marco Ligabue feat. Lucariello "Un Attimo Fa"