SESSA
AURUNCA / SAN CASTRESE (Matilde Crolla) – Il ‘Gruppo Sociale per San Castrese’,
presieduto da Giuseppe Pietrantuono, ha inoltrato nei giorni scorsi al sindaco,
Silvio Sasso, una lettera in cui vengono messe in evidenza alcune problematiche
che negli ultimi tempi sta vivendo la frazione. Nella lettera scritta dal
presidente Pietrantuono si legge quanto segue: “Caro sindaco, è con sommo
dispiacere che le scrivo questa missiva per sottolineare il totale disinteresse
nei confronti della frazione di San Castrese. Posso oggi affermare con estrema
certezza che gli incontri intercorsi tra lei e il ‘Gruppo Sociale per San
Castrese’ hanno rappresentato solamente una grandissima perdita di tempo.
Abbiamo ricevuto soltanto proclami e promesse come risposta ai quesiti posti.
Problemi ai quali potevano essere date soluzioni semplici ed immediate. Invece
si è preferito trovare la strada più comoda, ossia quella del ‘aggiorniamoci
tra 15 giorni e vediamo cosa succede”. Ormai è passato un anno dal suo
insediamento, la mia pazienza e quella del gruppo sta per finire: bisogna
iniziare ad essere chiari, ma soprattutto sinceri- continua Pietrantuono-. Se esiste qualche
personaggio che tiene in ostaggio l’amministrazione, sarebbe il caso di
allontanarlo, per il bene della comunità aurunca. Non si vuole entrare nel
merito delle strategie politiche, ma queste non devono nemmeno lontanamente
scalfire un’attività amministrativa che potrebbe essere libera e non guidata. E’
inutile ripetere per l’ennesima volta i problemi che attanagliano San Castrese:
sono stati protocollati decine e decine di documenti in merito. Sono
comprensibili tutte le difficoltà del territorio, ma sarebbe il caso di
iniziare a risolverle, cominciando a non prendere in giro i cittadini. Cerchi
con tutte le sue forze di iniziare a contribuire nel creare qualcosa, lasciando
da parte tutti gli intrighi politici, andando avanti con l’atteggiamento di
autonomia che tanto ha sbandierato in campagna elettorale. Se poi questa
autonomia non permette di andare avanti, è meglio ritornare alle urne ed essere
liberi”, conclude Pietrantuono.