venerdì 23 giugno 2017

CELLOLE - Sono passati tre giorni dall'ultimo appello: spazzini ancora senza stipendio


CELLOLE (Matilde Crolla) - Nonostante le sollecitazioni da parte della segreteria provinciale del sindacato Flaica Cub, nonostante l'appello lanciato nei giorni scorsi dal capogruppo del ‘Comitato Civico Cellolese’, Guido Di Leone, e nonostante le rassicurazioni giunte attraverso Facebook dagli amministratori cellolesi, nella persona del sindaco Angelo Barretta e dell'assessore Giovanni Iovino, i quindici operatori ecologici di Cellole ancora non hanno percepito lo stipendio di aprile. E' di questa mattina la conferma che a tutt'ora non è arrivato ancora nulla. L'assessore all'Ambiente, Giovanni Iovino, aveva assicurato ai nostri microfoni che nel giro di ventiquattro ore sarebbero partiti i bonifici. Ieri ci ha confermato che erano partiti. Oggi, però, i quindici netturbini assunti dal Cite sono ancora senza stipendio. Il sindacato Flaica Cub nei giorni scorsi aveva diramato un comunicato stampa in cui stigmatizzava l’atteggiamento dell’azienda Cite nei confronti di quindici operai a cui non sono state pagate le spettanze di aprile. Secondo l’organo sindacale solo i quindici operai stranamente non hanno percepito la mensilità. L'assessore Iovino dichiarò: "Purtroppo l'azienda ci ha confermato di aver avuto alcuni problemi di liquidità e proprio per questo non è riuscita a pagare gli stipendi. Noi come Ente municipale siamo in regola, perché paghiamo regolarmente l'azienda che si occupa del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, dunque il problema non è dipeso da noi. Ma ci hanno comunque garantito che tra domani, al massimo dopodomani, gli stipendi saranno pagati". Questo accadeva tre giorni fa. Poco dopo aver parlato al telefono con Iovino, neanche il tempo di pubblicare la notizia, che su Facebook l'assessore scriveva: "Devo precisare che il Comune di Cellole ha provveduto con due mandati di pagamento uno del 05 maggio e uno del 16 maggio a corrispondere alla CITE quanto dovuto. Voglio aggiungere che il ritardo della corresponsione ai dipendenti dei loro stipendi e da attribuire esclusivamente all'azienda. L'Amministrazione comunale non resterà a guardare non saranno tollerati ulteriori ritardi. In caso di inerzia della CITE valuteremo la possibilità di rescindere il contratto". Purtroppo, al momento ancora nulla per i quindici operai.