SESSA AURUNCA / CELLOLE (Matilde Crolla) - Consorzio di Bonifica, il dramma continua.
Con relazione datata 05 luglio 2017, redatta dall’ingegnere Montanaro e controfirmata dal direttore generale ingegnere Felice Di Giovanni e dal dirigente dell’area amministrativa geometra Peppe Gagliardi, si mette a conoscenza il Commissario Straordinario Regionale del CAB, Antonello Carotenuto, delle condizioni di precarietà con le quali si è portata avanti la stagione irrigua fino ad oggi.
Nella relazione vengono ripercorsi tutti i passaggi che hanno caratterizzato il periodo di preparazione alla fornitura di acqua ed i guasti rilevati in corso d’opera a causa della condizioni pessime degli impianti mai sistemati completamente sotto il punto elettro-meccanico. Tra le varie cose, si legge:
- Va ricordato innanzitutto, che i tecnici del CAB hanno dato avvio alla fornitura di acqua agli agricoltori, solamente ai primi di giugno con ben un mese di ritardo sul programma solito dettato dallo statuto consortile.
- Ciò nonostante, questo mese di fornitura di acqua è stato travagliatissimo a causa delle carenze strutturali che colpiscono l’Ente di via delle Terme; è stato possibile avviare la macchina organizzativa solo ed esclusivamente con degli impegni di spesa rilasciati dal Comune di Cellole verso alcuni storici fornitori del Consorzio, azioni concordate tra la dirigenza consortile e il sindaco Barretta.
Carotenuto, il 24 maggio, inviò una lista della spesa per un ammontare di € 82.766, di contro il sindaco impegnò 40mila prelevandoli dal fondo di riserva, come per altro evidenziato nel corso dell'ultimo consiglio comunale (ed oggetto anche di accesa controversia con l’opposizione consiliare ndr). La somma prelevata dal fondo di riserva, però, non è quella emersa dalla relazione di Montanaro che lascia intendere che Barretta dispose pagamenti per poco più di 20mila euro. Infatti nella relazione del 5 luglio Montanaro specifica che i materiali occorrenti per proseguire nella stagione irrigua (per complessivi 62.400 euro circa) fanno parte della lista inviata a Cellole il 24 maggio dalla quale sono stati defalcati i materiali “acquistati” con impegni di spesa del Comune; per cui, se da 82.766 euro ne restano ancora 62.400 euro, va da se che sono state affrontate spese per poco più di 20mila euro.
Il sindaco di Sessa Aurunca, Silvio Sasso, aveva inviato il 9 giugno una lettera con la quale offriva “sostegno alle attività consortili”. Prontamente il Commissario del CAB inviò una nota spese per circa 21mila euro, ma a distanza di un mese esatto dell’offerta di Sasso si è persa ogni traccia.
Ricordiamo che tali Comuni sono debitori del Consorzio in quanto contribuenti morosi per diverse centinaia di euro. Questo è quanto viene lamentato da anni dalla dirigenza consortile.
Intanto, sono seguite le azioni di altri Comuni consorziati.
- Il Comune di Santi Cosma e Damiano ha messo a disposizione un mezzo di scavo per eseguire le numerose riparazioni sulle condotte in destra Garigliano, ed il comune di Castelforte si è fatto carico della fornitura di Gasolio per questo mezzo;
- Il Comune di Rocca D’Evandro aveva messo a disposizione una fiat Panda per consentire ai dipendenti del CAB lì stanziati di potersi spostare per svolgere le loro mansioni di sorveglianza e gestione dell’impianto sul comprensorio Valli del Pecci, comprendente, oltre a Rocca D’Evandro, anche i comuni di San Pietro Infine e Mignano Monte Lungo. Offerta revocata dopo appena un mese, con la motivazione che l’autovettura concessa, si rende necessaria per il controllo degli incendi, per cui dal 7 luglio se ne chiede la restituzione alla polizia municipale, ed i dipendenti dovranno far uso solo delle proprie autovetture per svolgere i compiti loro affidati senza, per altro, percepire stipendi.
In considerazione di tutto questo, Montanaro e la dirigenza CAB, si sono preoccupati, a luglio inoltrato di informare il Commissario Carotenuto, responsabile legale dell’Ente, che si resta in attesa di risposte, precisando che in mancanza gli ingegneri del Consorzio saranno costretti ad interrompere entro e non oltre il 07 luglio 2017, le attività atte a garantire i fini istituzionali dell’Ente, anche a garanzia della pubblica incolumità, per l’impossibilità di sorvegliare gli impianti di irrigazione. Risposte al momento e determinazioni in tal senso non sono arrivate e la lettera degli ingegneri rimane 'isolata' senza alcun riscontro oggettivo nella realtà, visto che ad oggi gli impianti continuano a funzionare.
Da parte del Commissario Carotenuto e dai vertici regionali, politici e amministrativi, non è giunta nessuna risposta atta a garantire la prosecuzione dell’attività del Consorzio.
Sentiti alcuni operatori CAB, impegnati con questo calore inusuale nelle campagne di Cellole e Sessa a cercare di fornire assistenza gli agricoltori, essi si lamentano della assoluta mancanza di risposte del Commissario e della politica locale. Basti pensare alla norma di impignorabilità degli stipendi (che da gennaio ad oggi non ha prodotto nulla) ma anche del contributo speciale derivante dalle concessioni di acque minerali e termali che non ha nessuna dotazione di bilancio.
Per cui, dalla politica solo tante parole, dal Commissario nessuna risposta e nessuna presa di responsabilità per l’espletamento del suo incarico, per il Consorzio un inesorabile destino di paralisi totale dopo ben 92 anni di storia, durante la quale ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo sociale di queste terre con la costruzione di strade, scuole, acquedotti, fogne e perfino elettrodotti, per non parlare di tutto quello che ha messo in atto per lo sviluppo del comparto agricolo locale e anche per quello turistico; basti dire che senza il CAB, Cellole, Baia Domizia e Marina di Minturno, con tutto quello che comportano in termini di ricaduta economica sul territorio, non esisterebbero.