*RUBRICA CAPITANI CORAGGIOSI E LE STORIE DI VITA VERA*
a cura di Nicolina Moretta
NAPOLI - Genny Perna (nella foto al lato) è una donna di
quarantasei anni, una brillante avvocato di Napoli. Ha deciso di raccontarsi,
quando è lei ad essere abituata ad ascoltare le tante storie degli altri. Ma,
in genere, quando una donna si racconta vi è sempre qualcosa di arcano, di
misterioso e d’antico, come un messaggio cifrato che si lancia ad altre donne,
capaci più di altri di comprendere. Sembra una storia moderna quella di Genny,
perché vissuta nei canoni di vita sociale attuali: il grande amore, il
matrimonio, una vita condivisa in tutto e anche professionalmente; poi il
divorzio che fa riaffiorare in lei quel millenario comandamento non scritto di
essere prima di tutto madre.
-
Genny, hai vissuto una bella storia d’amore?
-
Sì, ho vissuto una bella storia d’amore, da
quando ero all’università. Ho incontrato mio marito, ci siamo subito innamorati
e abbiamo trascorso più di venti anni insieme, un’unione sentimentale, lavorativa
e per avere un figlio.
-
E’ arrivato vostro figlio?
-
Sì, dopo circa dieci anni dal matrimonio, è
arrivato nostro figlio. All’inizio del nostro matrimonio, ci dedicavamo più
alla vita di coppia e, quindi, non era uno dei nostri pensieri principali, ma
poi è diventato un’esigenza perché il rapporto di coppia era molto consolidato
e, dopo circa dieci anni, il Signore ci ha donato un angelo dagli occhi
azzurri.
-
Un angelo dagli occhi azzurri che ha reso ancora
più felice il vostro rapporto?
-
Purtroppo no, devo dire che l’arrivo del bambino
ha sconvolto molto quella che era la nostra vita, sarà che eravamo stati tanti
anni a vivere come una coppia giovane, senza figli e quindi eravamo abituati a
viaggiare molto a lavorare con ritmi estenuanti, magari anche a lavorare di
notte, senza dover avere il pensiero di alcuno, senza quella responsabilità di
un bambino, invece il bambino, chiaramente,sconvolgeva quelli che erano tutti i
nostri ritmi, i nostri orari, i nostri tempi, la nostra vita vissuta fino ad
allora e quindi, questo cambiamento ha portato un grosso scombussolamento
all’interno della coppia, molto molto forte e non abbiamo reagito tutti e due
alla stessa maniera e con gli stessi tempi, non abbiamo accettato allo stesso
modo questo cambiamento. Infatti, poi man mano, tra di noi, il rapporto è
andato deteriorandosi, perché gli impegni le responsabilità erano molti e
continuativi, non c’erano attimi di tregua tra gli impegni lavorativi, entrambi
avvocati, poi la vita familiare, la casa,la gestione di un bambino,la gestione
quotidiana; diventava tutto molto molto pesante. I tempi per noi stessi erano
chiaramente ridotti, ma non abbiamo avuto gli stessi tempi nell’accettare i
cambiamenti.
-
Si potrebbe dire che tuo marito è rimasto un
passo indietro?
-
Esatto. I nostri tempi non erano gli stessi,
quindi, magari, l’arrivo di un figlio è stato sconvolgente nella vita per lui,
è stato qualcosa di troppo forte, forse non era ancora pronto per un evento del
genere, così importante.
-
Con quali conseguenze?
-
Abbiamo iniziato a vivere due vite diverse,
separate, non eravamo più una cosa sola, come eravamo stati fino ad allora, ma
abbiamo iniziato a prendere due strade diverse, non condividevamo più ogni cosa
e iniziavamo ad avere malintesi, fino ad arrivare alla separazione e a consentire
l’intromissione di altre persone. Sì, prima eravamo davvero molto forti e
legati, ma poi questa cosa è venuta meno, ci siamo allontanati e abbiamo
incominciato ad avere una visione della vita diversa.
-
Genny, oggi com’è la tua vita?
- Mi sono ritrovata, come per la scelta della
separazione, a scegliere per mio figlio, per la sua serenità, per il suo
benessere, per non fargli vivere delle situazioni conflittuali e di
disequilibrio, ho preferito, per lui, scegliere sempre lui, mio figlio.
-
Dopo la separazione con tuo marito, non hai
avuto più storie d’amore?
-
Dopo la separazione ho avuto due storie. E mi
sono trovata a dover fare delle scelte e ho sempre deciso per mio figlio di
tenere un tenore di vita tranquillo, che non portasse per lui cambiamenti. Diciamo
che a oggi lui è la mia forza, riempie le mie giornate, il mio tutto, il mio
scopo di vita. Ho capito che fare la madre e la professionista è già difficile.
Le responsabilità sono tante, soprattutto quando si è soli. Ho deciso, per il
momento, di pensare a lui e alla sua crescita. Continuare a lavorare e dare
l’idea di una madre forte. Lui mi chiama sempre supermamma, mi dice:” Sei
veramente una supermamma in tutto!”