SESSA AURUNCA / CASERTA - Il Circolo “Angelo
Vassallo” esprime grande soddisfazione per l’elezione al consiglio provinciale
del compagno Francesco Paolino, candidato come indipendente e rappresentante
della Sinistra all’interno della composita coalizione che “avrebbe” dovuto
sostenere l’elezione di Carlo Marino a presidente della Provincia di Caserta. "In un nostro comunicato già indicammo con chiarezza e “alla luce del Sole” per
quali ragioni politiche i nostri consiglieri comunali, Domenico Bevellino e
Maria Teresa Sasso, avrebbero sostenuto la candidatura di Paolino e oggi
possiamo affermare con orgoglio di essere l’unico gruppo politico di Sessa
Aurunca ad avere un riferimento certo nell’assise provinciale- scrive il Circolo in un comunicato stampa-. Già nei prossimi
giorni Francesco Paolino sarà ospite del nostro Circolo per valutare le
iniziative da prendere immediatamente e le priorità da individuare rispetto ai
tanti problemi del territorio aurunco, dalle scuole alla viabilità, che sono di
competenza dell’ente Provincia. Per noi fare politica, infatti, significa solo
ed esclusivamente questo: operare sempre nell’interesse della comunità e dei
cittadini che abbiamo l’onore di rappresentare e senza alcun calcolo o
tornaconto personale. Molti in questi mesi hanno espresso apprezzamento per le
nostre scelte, anche difficili, e ci incoraggiano ad andare avanti in questa
direzione e noi continueremo a farlo con sempre maggiore determinazione.
Purtroppo la
soddisfazione è mitigata dallo sconfortante quadro politico che emerge da
questa consultazione già viziata, come ribadito più volte, dall’essere
un’elezione di secondo grado affidata alle manovre di gruppi di potere a tutto
interessati tranne che al bene comune. La drammatica evidenza di un Pd
casertano dilaniato da lotte intestine che hanno il sapore di una faida senza
fine è sotto gli occhi di tutti. Le dichiarazione dell’europarlamentare on.
Pina Picierno
e la serie di accuse e controaccuse che ne sono derivate dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, che il Partito Democratico, a dieci anni dalla sua fondazione, ha completamente smarrito i suoi principi ispiratori ed è divenuto terreno di scontro tra lobby di potere che non esitano dinanzi a nessuna conseguenza; e questo accade a qualsiasi livello: nazionale, regionale, provinciale e locale.
e la serie di accuse e controaccuse che ne sono derivate dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, che il Partito Democratico, a dieci anni dalla sua fondazione, ha completamente smarrito i suoi principi ispiratori ed è divenuto terreno di scontro tra lobby di potere che non esitano dinanzi a nessuna conseguenza; e questo accade a qualsiasi livello: nazionale, regionale, provinciale e locale.
Basta pensare alle
ricadute che l’elezione del nuovo consiglio provinciale potranno avere sul
nostro già disastrato territorio. Una Provincia sull’orlo del baratro
finanziario con enormi problemi da risolvere, soprattutto in materia di
edilizia scolastica e viabilità, con dipendenti che vedono messo a rischio il
loro lavoro e il loro stipendio è da oggi di fatto ingovernabile con un
presidente eletto di centrodestra e una schiacciante maggioranza in consiglio
di eletti sotto le insegne (salvo poi capire la loro reale appartenenza
politica) del centro sinistra. A chi dobbiamo questo capolavoro? Una cosa è
certa: chiunque abbia inteso utilizzare queste elezioni per regolare i propri
“conti” politici a tutto ha pensato tranne che agli interessi del territorio
casertano e dei cittadini".
Nel comunicato il circolo Vassallo continua: "In questo contesto
disperante, il caso aurunco è poi particolarmente illuminante. L’attuale
maggioranza di governo della Città che, è bene ricordarlo a chi ha memoria
corta, si regge su un puro patto di potere sottoscritto dai veri “padrini”
politici della coalizione (Oliviero, Schiavone e Di Iorio) aveva “garantito” al
consigliere provinciale uscente, Basilio Vernile, la riconferma in cambio del
suo appoggio in consiglio comunale. Forte anche di un assessore di riferimento
(la cui azione politico amministrativa, a onor del vero, è tuttora avvolta dal
mistero), lo stesso Vernile aveva deciso di riconciliarsi con il Sindaco Sasso
dopo aver cercato in tutti i modi di mandarlo a casa. Ovviamente ci diranno che
non si trattò allora di un patto del genere e che gli accordi notturni che
portarono alla salvezza in extremis dell’attuale amministrazione erano il
frutto di logiche ben diverse. Altrettanto ovviamente noi sappiamo che non è
così e di ciò conserviamo buona testimonianza nei testi allora condivisi che
esprimevano il voto di sfiducia nei confronti dell’amministrazione. Ma in
politica i “tradimenti” e il venir meno agli impegni alla lunga non pagano mai.
Oggi il consigliere Vernile raccoglie i frutti del suo lavoro politico. Oltre
il suo, il consigliere Vernile ottiene un solo voto (ribadiamo un solo voto)
tra i suoi colleghi di maggioranza. Spieghino alla cittadinanza questi signori
il perché di tale decisione: si ritiene Vernile incapace di rappresentare il
territorio nel consiglio provinciale? Ed allora perché lo si è voluto a tutti i
costi trattenere nella maggioranza? Oppure, e noi propendiamo per questa
ipotesi, gli ordini e gli interessi del Capo politico erano altri e tutti hanno
prontamente obbedito? Conclusione della storia: Sessa Aurunca perde il suo
unico rappresentante nelle istituzioni provinciali a cui noi oggi concediamo il riconoscimento
di essersi comunque prodigato per il bene del territorio quando è stato
necessario".
E concludono: "Da tutto ciò si evince
con chiarezza perché i cittadini esprimano ormai una sempre più diffusa
sfiducia verso le istituzioni e i partiti politici. Agli stessi cittadini però
vogliamo rivolgere un caloroso invito: partecipate direttamente alla vita
politica e sociale e soprattutto abbiate il coraggio una volta e per sempre di
liberarvi da ogni forma di tutela o peggio di asservimento civile e sociale
distinguendo finalmente tra chi usa la politica al solo scopo di accrescere il
proprio potere personale e chi la intende come il più alto dovere civico nei
confronti della comunità".