RIARDO (Nicolina Moretta) - Il centro pastorale di Riardo a
detta di qualcuno era come una vecchia scuola abbandonata, ora don Alfonso De Cristofaro l’ha reso
come una casa accogliente per la comunità dei fedeli. A tal proposito don
Alfonso confida:” Ho voluto farlo diventare una casa della comunità dei fedeli
di Riardo e ho pensato di intitolarla al mio compianto predecessore, don Tito Timpani”. E il centro
pastorale sembra davvero una casa accogliente, vi sono diversi ambienti per le
diverse attività sociali della comunità. Non manca una sala per il cineforum e
dove fa le prove anche la banda di musica di Riardo; la cucina dove dopo i
diversi incontri vi si intrattiene per condividere insieme il cibo cucinato; la
ludoteca per i bambini; una grande aula ottagonale e alle pareti, come ogni
casa che si rispetti, spiccano le foto di famiglia incorniciate: foto di gruppo
dell’Apostolato della Preghiera, del gruppo ‘Ben venuto’, del Grest, del ritiro
dei bambini, della prima comunione. Il padre saggio di questa grande famiglia è
don Alfonso, ex direttore di banca, passato dalla contabilità del vile denaro
alla “contabilità” delle anime e questa sera riceve le coppie di Riardo che
arrivano con i propri figli piccoli che andranno a giocare nella ludoteca con
gli educatori, mentre per i loro genitori, nel salone ottagonale, parte la
pastorale delle famiglie.
Con don Alfonso vi è don Gianluigi D’Angelo, responsabile della pastorale familiare
della diocesi di Teano – Calvi. Don Alfonso introduce l’argomento: “ Questo
nostro incontro consiste nel volerci mettere in cammino. Il tema principale è
la famiglia, così come la sperimentiamo in questi anni. Si parte dal punto:
certamente la famiglia perfetta non esiste. C’è la famiglia che lotta, c’è la
famiglia che viene da una fragilità e qua sperimentiamo anche il nuovo pensiero
di papa Francesco”. Don Gianluigi fa riferimento alla famiglia diocesana che si
occupa delle famiglie delle parrocchie. Dopo il breve intervento dei due
sacerdoti parte la proiezione di un filmato dove giovani attori fanno la
parodia in chiave comico caricaturale della famiglia contadina di un tempo
passato e della famiglia attuale, su temi specifici come: la paghetta, il tempo
libero, i fratelli, il matrimonio, il fare i figli, la comunicazione. Stride il
raffronto fra due modi d’essere delle famiglie così lontano nel tempo e le
coppie presenti ridono. Davvero un bel modo di iniziare a parlare si se stessi
con ilarità.