CELLOLE
(Matilde Crolla) – ‘Blue Whale’: pura mistificazione o gioco perverso e malato?
La ‘balena blu’ che tanto timore sta suscitando in questi giorni tra i genitori
è arrivata anche alla scuola media dell’istituto comprensivo ‘Serao-Fermi’.
Tutto è iniziato ieri sera quando uno studente della scuola media di Cellole ha
ricevuto sul suo smartphone un messaggio Whatsapp da un numero di cellulare
sconosciuto: per la precisione un 3510751… (omettiamo le ultime tre cifre solo
per privacy ndr). Il messaggio recitava testuali parole: “Vuoi iniziare la
sfida Blue Whale?”. Lo studente, informato nei giorni scorsi dai suoi genitori
grazie anche all’inchiesta condotta dal programma televisivo ‘Le Iene’,
allarmato ha immediatamente informato la mamma. La donna a sua volta ha chiesto
al gruppo Whatsapp della classe se anche gli altri studenti fossero stati
raggiunti da un messaggio del genere. In men che non si dica si è scoperto che
anche altri due compagni di classe avevano avuto lo stesso messaggio.
Alcuni genitori questa mattina si sono recati dal dirigente scolastico,
Luigi Sorreca, al quale hanno segnalato il caso. Il dubbio anche dei docenti è se si tratti di mistificazione da parte di qualche studente
magari anche più grande che si diverte ad emulare un gioco perverso e
pericolosissimo, o se effettivamente dietro tutto questo ci sia molto altro.
Alcune mamme, comunque, hanno deciso di sporgere denuncia presso la locale
stazione dei carabinieri di Cellole che effettuerà una serie di indagini nelle
prossime ore per capire l’origine del messaggio. Sempre secondo il racconto di
altri genitori abbiamo appreso che in qualche occasione qualche ragazzino si
sia divertito a fotografarsi e a postare su Instagram la sua immagine con una
balena blu disegnata. Qualcuno pare abbia anche inviato degli hashtag con il
nome ‘Blue Whale’ e roba del genere. Il caso ‘Blue Whale’ è molto attenzionato
negli ultimi tempi dai media e dagli inquirenti, in particolare dalla polizia
postale che nei giorni scorsi ha sensibilizzato le famiglie a stare con gli
occhi aperti, ad informare gli inquirenti in casi di comportamenti strani dei
propri figli. Quello del ‘Blue Whale’ è un meccanismo perverso che nel giro di
poco tempo ha seminato panico e fatto le sue prime vittime. Dunque, la denuncia
è il primo passo per scongiurare questo fenomeno diabolico. Ma nello stesso
tempo non è detto che tutto sia legato al ‘Blue Whale’. I giovani adolescenti
spesso emulano senza rendersi conto del pericolo che ne deriva dalla
mistificazione che in casi come questi può essere considerata essa stessa una
forma di reato. Giocare con la morte, beffeggiare i compagni con sarcasmo ed
ironia vuol dire sottovalutare un fenomeno come ‘Blue Whale’ a causa del quale
molti giovani sono morti. Ma soprattutto è sintomo di superficialità ed
ignoranza rispetto ad un problema che va assolutamente discriminato e non
osannato anche se solo per gioco. L’unico dubbio resta sul numero di telefono.
Abbiamo effettuato delle indagini: se si chiama al numero dal quale è partito
il messaggio non risponde nessuno e poco dopo scatta la segreteria telefonica.
Il 351 è un prefisso di Lycamobile, un gestore di telefonia mobile virtuale. Se
si tratta di uno scherzo, come tutti sperano, anche se di pessimo gusto che va
assolutamente condannato, l’artefice lo ha inscenato in maniera alquanto
meticolosa ricorrendo addirittura ad una rete telefonica mobile non facilmente
reperibile. L’obiettivo è creare il panico: la cattiveria si nutre di paura.
Essa va combattuta unendo le forze e smascherando i responsabili. Si spera che
quanto prima si possa venire a capo dell’intera vicenda.