SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – “L’Amore che sconfigge la
morte”, non c’è sicuramente titolo migliore per un romanzo in cui l’amore per
la vita, la speranza ed il coraggio rappresentano i fili conduttori della
storia di Andrea, una ragazza ambiziosa che si concentra solo nel realizzare i
suoi sogni fino a quando non si rende conto di essere rimasta sola.
La forza
che nascondeva in sé stessa le consentirà di superare mille ostacoli, di
ritrovare una serenità perduta dopo aver combattuto con i mostri della sua
anima e tra un’allucinazione e l’altra si ritroverà a Napoli. Avvincente e
nello stesso tempo misterioso, da leggere tutto d’un fiato: il romanzo ‘L’amore
che sconfigge la morte’ è l’opera di successo della scrittrice ed avvocato
Pasqualina Melis. Pasqualina ha origini aurunche, è nata e cresciuta a
Piedimonte Massicano, dove vivono i suoi genitori e le sue sorelle. Il romanzo,
edito da Book Sprint, è il primo della scrittrice che ci confessa: “Sin da
bambina ho avuto sempre la passione per la scrittura. In tante occasioni ho
buttato giù un’idea, ho iniziato ad elaborarla e poi la cestinavo. Questa
volta, però, è stato diverso. La vera ispirazione mi è arrivata visitando il
cimitero delle Fontanelle a Napoli. Un luogo magico e misterioso, scavato in
una grotta di tufo, tipo basilica a tre navate, dove si trovano teschi di
persone morte in maniera sventurata. Nel cimitero delle Fontanelle aleggia una
storia di mistero, si racconta che le persone di Napoli adottavano questi
teschi a cui chiedevano delle grazie. Molte sono anche le dicerie popolari che
hanno attirato la mia attenzione”. Infatti, il romanzo pur essendo prettamente
realistico, ispirato anche a vicende personali dell’autrice, presenta in alcune
parti scenari paranormali. Si può, infatti, menzionarlo come un romanzo
parapsicologico dove la presenza del paranormale, non inteso come un qualcosa
da temere ma da studiare, aleggia in tutta la storia. “Questo aspetto è
qualcosa che mi contraddistingue. Da sempre, sin da bambina, ho creduto che le
anime delle persone care che vanno via non ci abbandonano completamente, ma
sono al nostro fianco e ci guidano. Io le avverto, ne percepisco l’energia”, ha
spiegato Pasqualina Melis. Il racconto ‘L’Amore che sconfigge la morte’ può
trovare il suo incipit in un problema grave di salute con il quale l’autrice ha
dovuto combattere nel 2013. Dopo
aver subito il secondo intervento per Macroadenoma ipofisario, è stata affetta
da una forma di "meningite" che l’ha costretta per un mese in un
letto di ospedale e a causa della quale ha rischiato la vita. In quel
periodo ha vissuto un’esperienza di distacco, quasi di trapasso al quale è
sopraggiunto con forza l’attaccamento alla vita e “questa reazione ha
determinato la mia salvezza. Il 29 giugno, giorno di San Pietro e Paolo, venivo
dimessa”. Ma i dolori per Pasqualina non sono terminati. Come un vortice
inarrestabile anche le persone a lei più care sono state colpite da una serie
di problemi di salute gravi, fortunatamente in via di risoluzione dopo anni di
calvario. “E così lo scorso giugno, proprio nella stanza dove ho dormito per
tanti anni nella casa dei
suoi genitori, ho deciso di prendere carta e penna e ho iniziato a
scrivere il mio romanzo”.
Una sorta di esorcizzazione del dolore vissuto, il
volere a tutti i costi sfogare le angosce di anni di dolore. Il romanzo di
Pasqualina può essere visto come il prodotto di tutto questo, ma non solo. Esso
è anche un romanzo di speranza e di coraggio. “Dopo tante peripezie Pasqualina
è viva e più forte di prima”, questo messaggio che deve arrivare al lettore
affinché chiunque si trovi a vivere in questo momento un’esperienza negativa
possa comprendere che la vera forza arriva solo da noi, dall’amore che si nutre
per i propri cari ma soprattutto per sè stessi, dall’amore per la vita…perché
solo esso sconfigge la morte.