CELLOLE (Matilde Crolla) - “La vicenda della chiusura della scuola di via Leonardo ci deve far riflettere.
Ero già intervenuta su questo argomento proprio qualche tempo fa e sono stata
accusata sui social di “strumentalizzazione” contro la buona fede
dell’amministrazione comunale ed in particolare dell’assessore alla Cultura,
quando il mio è stato chiaramente un suggerimento. Quindi il mio augurio che
fosse stato percorso in fase di verifica, dall’assessore l’iter procedurale
previsto dalla legge 81/08 oggi non si è rivelato così sbagliato", esordisce in questo modo il consigliere comunale del 'Comitato civico cellolese', Rossella Cappabianca (nella foto), nel commentare l'ordinanza di chiusura da parte del sindaco di Cellole, Angelo Barretta, della scuola elementare di via Leonardo a causa di necessari ed urgenti interventi di adeguamento del plesso al piano antincendio ed evacuazione come previsto dalla normativa vigente.
"A
tal proposito, ho avuto un breve confronto con il sindaco, il quale mi ha messo
a conoscenza del Decreto Ministeriale del 12 maggio 2016 pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale del 25 maggio scorso sul “piano per l’adeguamento delle
scuole alle norme di prevenzione e protezione dagli incendi” secondo il quale
le scuole non in regola sono circa il 60% e quelle ricadenti in questa
percentuale dovranno regolarizzare il tutto entro il 31 dicembre 2016 come termine
ultimo- continua la sociologa-. Alla luce di questa premessa, quello che mi preme oggi non è un attacco
alle singole persone, lo stesso sindaco si trova a dover sopperire oggi ad una
serie di cambiamenti. Ma come è possibile che si sia dovuto arrivare ad una
chiusura della scuola nonostante siano state fatte diverse verifiche da parte
dell’Ente comunale e dell’assessore al ramo? E per quale motivazione la scuola
non si è immediatamente adeguata a quanto disposto nel suindicato decreto?
Ribadisco, quindi, quanto già detto a suo tempo. Quando un amministratore
pubblico effettua una verifica al fine di constatare lo stato di sicurezza di
una struttura, in questo caso la scuola, deve prendere visione del DVR della
scuola, corredato da piano anti-incendio, piano di evacuazione e rapportarsi con l’RSPP della struttura. Solo in questo
modo si può fare una verifica efficace dello stato di sicurezza di un plesso.
Ora, non voglio insegnare nulla a nessuno, chiunque può cadere in errore, ma la
cosa si sarebbe potuta evitare e l’Ente comunale, se avesse seguito la procedura
prevista dalla L. 81/08 in fase di verifica, avrebbe potuto anticipare e
sollecitare la messa in regola.
Pertanto- conclude Cappabianca-,
mi permetto di dire prima di tutto la sicurezza nel rispetto della normativa!
Perché è solo in questo modo che possiamo gettare le basi per una garanzia
all’incolumità dei nostri bambini e di tutto il personale della scuola. E di
riflesso cambiare un “modus operandi” che, a mio parere, va fortemente
contrastato”.