mercoledì 10 maggio 2017

CELLOLE - "Amate la vita e non sballatevi", l'appello del vescovo Piazza agli studenti delle Medie. I VIDEO ESCLUSIVI


CELLOLE (Matilde Crolla) – Il vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca, monsignor Orazio Francesco Piazza, ospite del dirigente, Luigi Sorreca, dei docenti e degli studenti della scuola media dell’istituto comprensivo ‘Serao-Fermi’. Alla presenza del parroco don Lorenzo Langella, dell’assessore all’Istruzione, Alexia Russo, della presidente del ‘Comitato Genitori’, Teresa De Vita, e dei rappresentanti dei genitori il vescovo è stato accolto da alcuni studenti che hanno intonato con il flauto le note della canzone ‘Dolce sentire’, preparati dai docenti di musica. L’alto prelato ha parlato a lungo con i ragazzi, invitandoli a dimostrare la forza del loro percorso di vita aiutando e sostenendo chi è più debole. Li ha invitati ad amare la vita “il più grande miracolo che ci sia” e a “non sfidare la morte, non sballarsi, ma volersi bene”. Tante ed interessanti le domande che gli sono state poste dai ragazzi delle medie, alle quali ha risposto come sempre con la sua umiltà ed il suo carisma. “Certo che anche io ho paura! - ha confessato rispondendo ad una domanda-. Ho una grande fede che mi riempie il cuore, ma ho paura, ho paura di perdere le persone a me care. Non c’è cosa più drammatica di perdere le persone che si amano. Io non ho paura della morte per me- ha confessato il vescovo-. La morte solitamente non ci spaventa, ma siamo anche portati a combatterla, a sfidarla. Ma quando essa colpisce le persone a noi care è una cosa tremenda”. Il vescovo in questa frase ha dimostrato il suo lato di uomo di fede ma pur sempre di uomo che, pur credendo fortemente in una vita al di là della morte terrena, vive con dolore l’idea della perdita di un caro. “Non c’è cosa peggiore di perdere il proprio figlio. Non a caso stiamo mettendo in piedi un’associazione proprio dedicata alle donne che hanno perso i figli molto giovani. Questa associazione nasce ricordando Riccardo figlio di Katia. Katia lo ha perso a soli diciassette anni”, ha spiegato il vescovo. Ironico e divertente è stato quando ha ricordato la sua prima notte a Sessa Aurunca “che quasi cadevo dal letto non essendo abituato ad un nuovo ambiente”. Ma ha anche esortato i ragazzi ad amare la vita e a non vedere tutto nero. “Siamo sempre abituati a vedere le cose negative, quelle belle ci sfuggono. Ma se nell’arco di una giornata ci è capitata una cosa bella, essa vale molto più di tante cose brutte. E spesso le cose belle sono accompagnate anche dalla paura, da quel timore che ci rende vivi”, ha spiegato. Il vescovo ha ricordato la paura e nello stesso tempo la gioia nel giorno in cui è diventato sacerdote ed ancora di più quando è stato nominato vescovo. Un altro appello lo ha lanciato alle istituzioni. “Questo territorio è bellissimo. Io ho viaggiato molto, ma vi assicuro che posti belli come i nostri non ci sono. Il problema è che è martorizzato, non valorizzato. Il problema di questa società è la divisione, troppe fratture che impediscono la realizzazione di qualcosa di importante”. IN ALTO E IN BASSO I VIDEO ESCLUSIVI