Giovanni Rusciano e Guido Di Leone |
CELLOLE (Matilde Crolla) – C’è fermento politico in città in
vista dell’imminente referendum per la riforma costituzionale previsto per
domenica prossima 4 dicembre.
Sarà sicuramente anche un banco di prova non solo
a livello nazionale, ma anche locale di quella che è la tendenza politica
rispetto al ‘Si’ e al ‘No’. L’una contro l’altra schierate le due compagini
presenti in consiglio comunale, ma non solo. La mobilitazione referendaria, che
vede in campo anche il neo nato gruppo con a capo Giovanni Rusciano, la dice
lunga su quelle che potrebbero essere anche le future alleanze politiche
cittadine. I pentastellati di Rusciano, infatti, che in politica non hanno mai
fatto mancare il loro contributo in termini di voti e di sostegno, potrebbero
in futuro strizzare l’occhio al ‘Comitato civico cellolese’, visto che sulla
linea referendaria si ritrovano
sulla stessa lunghezza d’onda. Rusciano è da sempre vicino all'ex sindaco Antonio Lepore, ma essendo un giovane pieno di voglia di fare, non è detto che in futuro non possa pensare di creare un progetto politico nuovo con giovani come lui.
Per quanto riguarda il 'Comitato civico cellolese', Guido Di Leone e Carmine Freda ultimamente hanno
ricevuto diverse attestazioni di simpatia, anche da personaggi politici che non
ci saremmo mai aspettati. Ammiccamenti, proposte di progetti sinergici per le
lontane ma future amministrative (sembra prematuro dirlo ma c’è già chi è guarda
in prospettiva dei prossimi cinque anni ndr) e tanto altro che bolle nel calderone
della politica locale. Si vocifera addirittura di un incontro ‘ravvicinato’ tra
il leader civico Di Leone e l’ex pupillo di Angelo Barretta, Umberto Sarno.
Questi ultimi, tra l’altro, negli ultimi tempi seguono le stesse vicende politico-amministrative,
come la questione Eco4 e la farmacia comunale. Non si esclude che i due giovani
politici locali abbiano pensato di collaborare. Un proverbio dice “il nemico
del mio peggior nemico diventa mio amico”. Questa negli ultimi tempi sembra
essere proprio la logica che guida i rapporti di una parte della classe
politica locale.